Chiara Ferragni: tra tagli al personale e nuove scommesse internazionali, la Fenice cerca di risorgere in Romania – Gilt Magazine

Chiara Ferragni: tra tagli al personale e nuove scommesse internazionali, la Fenice cerca di risorgere in Romania

Dopo la bufera mediatica del Pandoro-gate, per Chiara Ferragni è iniziato un periodo di profonda trasformazione. L’icona del digital fashion made in Italy sta provando a risollevarsi da una crisi d’immagine e di sistema che ha colpito duramente il suo impero. E il primo passo – inevitabilmente doloroso – passa dai tagli al personale e dalla ristrutturazione aziendale

a cura della Redazione

Fenice: tra buonuscite e capitali iniettati

La sua società principale, Fenice S.r.l., ha messo in atto una serie di operazioni per contenere i danni: da un lato un aumento di capitale da 6 milioni di euro, dall’altro una riduzione del personale. Secondo i dati contenuti nei bilanci al 31 dicembre 2023 e 30 novembre 2024, sono stati stanziati 210 mila euro in buonuscite per accompagnare all’uscita una parte dei 27 dipendenti. L’onda lunga di questi tagli si è protratta anche nei primi mesi del 2025, nel tentativo di alleggerire i costi fissi e rendere la macchina aziendale più snella.

Un’azione che, secondo l’amministratore Claudio Calabi, è necessaria per riportare Fenice in carreggiata dopo il colpo durissimo al brand. E mentre l’azienda fa i conti con il presente, si guarda anche al futuro con uno sguardo rivolto sempre più oltreconfine.

Nuove rotte (inaspettate): Chiara sbarca in Romania

Uno dei segnali più chiari del cambio di rotta? La Romania. Proprio così: Ferragni ha partecipato a un evento di Elle Romania, lasciandosi immortalare in una nuova veste, forse meno diva e più stratega. Una mossa che non è passata inosservata: la regina delle influencer punta ora su mercati emergenti e collaborazioni con brand minori, allontanandosi – almeno per ora – dal luccicante universo dei big del lusso.

È un approccio più cauto, ma potenzialmente fertile: espandersi all’estero, cercare nuovi pubblici, ridefinire la propria narrativa in un contesto meno saturo e meno critico nei suoi confronti. La Romania potrebbe essere solo il primo tassello di un piano più ampio di internazionalizzazione post-crisi.

La galassia Ferragni: altri segnali di allarme

Ma la Fenice non è l’unica società a scricchiolare. Anche le altre aziende del “Ferragni-verse” mostrano segni di affanno. Non sono ancora stati pubblicati i bilanci di Fenice Retail, né quelli di Sisterhood, la holding che controlla TBS Crew, anch’essa coinvolta nell’affaire Pandoro. I numeri ufficiali del 2024 sono ancora ignoti, ma tutto fa pensare a un netto ridimensionamento rispetto al patrimonio di 21 milioni registrato nel 2022.

Anche Valentina Ferragni, seppur mai coinvolta direttamente nello scandalo, sembra risentire della situazione: la sua società Vieffe ha registrato una perdita di un milione di euro nel 2023, pur restando in attivo.

Crisi o metamorfosi?

Chiara Ferragni è nota per la sua capacità di reinventarsi. Ma oggi la sfida è ben più complessa di un cambio di collezione o di immagine. Si tratta di ripensare un intero ecosistema, con meno glitter e più sostanza, tra tagli, bilanci riservati, esplorazioni estere e partnership meno scontate.

Se questa fase rappresenterà la rinascita della Fenice o l’inizio di un declino strutturale, sarà il tempo a dirlo. Intanto, Ferragni gioca una partita nuova: meno stories e più strategia. E forse proprio da una Bucarest inaspettata può ripartire un brand che ha fatto della narrazione il suo punto di forza.

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