La situazione migranti oggi e gli ultimi sbarchi
L’emergenza migranti torna a farsi sentire. L’8 novembre sono sbarcate 213 persone che erano a bordo della Geo Barents, nel porto di Catania. Uno sbarco da considerarsi parziale, selettivo e crudele. Una testimonianza è arrivata da Youssouf, uno dei sopravvissuti, che ha spiegato di aver intrapreso il suo viaggio di fuga dalla Siria per costruire un futuro migliore per sé e per le proprie figlie. E poi ancora, qualche giorno dopo, l’11 novembre per l’esattezza, sono arrivati in Calabria sessantacinque migranti di varie nazioni, dopo essere stati soccorsi in mare dalla Guardia Costiera.
Come affrontare questa sfida
Prestare soccorso a queste persone in difficoltà è umano e giusto, ma bisogna saper adottare le giuste misure e affrontare tutti insieme la situazione, aiutandosi reciprocamente. I migranti che vengono accolti devono essere accompagnati nel loro percorso di accoglienza. Inutile accogliere tutti per poi lasciarli in balia di loro stessi abbandonandoli. Bisogna saper distinguere chi è rifugiato politico e chi no; è giusto prestare soccorso e aiuto, ma sempre nei limiti del possibile.
Se è vero che l’Italia si trova in una posizione geografica favorevole per gli sbarchi, non è nemmeno giusto che il peso dell’emergenza ricada solamente su questo Paese. Ci vuole collaborazione, solidarietà e aiuto reciproco tra tutti i Paesi dell’Europa. La responsabilità non è quindi italiana, ma si estende all’intera Europa, è un gioco di squadra. Un altro interrogativo da porsi è proprio come mai queste persone abbandonano le loro terre; una volta comprese le motivazioni, l’Europa potrebbe impegnarsi per migliorare la situazione e sviluppare piani di sviluppo in questi Paesi meno sviluppati. Affrontare insieme l’emergenza è fondamentale, perché l’unione fa la forza.