Il caso Chico Forti e la condanna all’ergastolo
Una vita apparentemente normale quella di Chico Forti, almeno fino al 1998, anno in cui quest’ultimo incontra e conosce l’imprenditore Anthony Pike, dal quale acquista il Pikes Hotel di Ibiza. Il figlio di Pike, Dale Pike, condanna Chico e lo denuncia per truffa, per aver convinto il padre Anthony, affetto di demenza senile e dunque non in grado di stipulare accordi a mente lucida, a vendere l’hotel a un prezzo stracciato. Fatalità, il 15 febbraio del ’98 Pike viene trovato morto su una spiaggia di Miami. Da questo momento iniziano le accuse verso Chico Forti, che però dall’inizio delle accuse ad oggi si dichiara innocente e combatte per tornare in Italia. Chico due anni dopo, nel 2000, viene condannato all’ergastolo e inizia la sua reclusione in carcere.
Gli accordi per il rientro nel Paese
Pochi giorni fa Giorgia Meloni, che dai primi anni del suo governo sostiene il trasferimento in italia di Chico Forti, ha annunciato che è finalmente riuscita ad ottenerne il trasferimento nelle carceri italiane. La Meloni ringrazia il governo statunitense che ha concesso ciò. La famiglia di Chico Forti, e in particolare la madre, è molto emozionata e felice per il rientro in Italia del figlio, che non vede dal 2008. Una volta arrivato in Italia, il detenuto deve sì scontare la pena dell’ergastolo, ma rispettando la legge italiana e le sue norme.