Jannik Sinner, la vicenda non è chiusa: Wada chiede una squalifica da uno a due anni

Nonostante le difficoltà, l'appello di Sinner alle accuse gli ha permesso di continuare a competere, portandolo a nuove vittorie, tra cui il trionfo agli US Open

a cura della Redazione

Il caso che ha coinvolto Jannik Sinner, il tennista italiano di punta, sembra tutt’altro che concluso. Dopo la sua vittoria epica agli US Open, che ha emozionato i fan di tutto il mondo, la carriera del giovane campione altoatesino ha subito un’ombra imprevista a causa di un’accusa di doping. La Wada, l’Agenzia mondiale antidoping, ha infatti deciso di fare ricorso contro l’assoluzione di Sinner, riaprendo così una vicenda che sembrava essersi chiusa.

Il caso ha avuto origine durante l’estate, quando Sinner aveva rinunciato a partecipare alle Olimpiadi di Parigi a causa di una presunta tonsillite. Poco dopo, la notizia della sua positività a due controlli antidoping consecutivi ha fatto scalpore. Nei test effettuati erano state trovate tracce di Clostebol, uno steroide anabolizzante, anche se in concentrazioni estremamente basse, inferiori a un miliardesimo di grammo. Sebbene questa quantità fosse ridotta, la sua presenza ha portato all’avvio di un’indagine.

Sinner ha risposto alle accuse dichiarando che la contaminazione era stata del tutto casuale. Secondo la versione del tennista, il suo fisioterapista, Giacomo Naldi, aveva applicato il Trofodermin, un farmaco contenente Clostebol, su una ferita alla mano e successivamente aveva massaggiato Sinner senza indossare guanti, provocando così il passaggio accidentale della sostanza. Questo incidente, apparentemente innocuo, è costato a Naldi il suo ruolo, mentre Sinner ha dovuto affrontare un’ondata di sospetti e critiche.

Nonostante le difficoltà, l’appello di Sinner alle accuse gli ha permesso di continuare a competere, portandolo a nuove vittorie, tra cui il trionfo agli US Open. Le indagini della International Tennis Integrity Agency hanno confermato che l’assunzione del farmaco era stata involontaria e accidentale, portando all’assoluzione del tennista.

Tuttavia, la Wada ha ora deciso di intervenire, chiedendo una squalifica da uno a due anni per Sinner. La richiesta dell’Agenzia mondiale antidoping rimette in discussione la sentenza iniziale e potrebbe mettere seriamente a rischio la carriera del campione. L’epilogo di questa vicenda rimane quindi incerto, lasciando tutti con il fiato sospeso mentre il mondo del tennis attende di scoprire quale sarà il destino di Jannik Sinner.

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