Un’arma a doppio taglio
Il riconoscimento facciale può sembrare un’arma a doppio taglio. Da un lato, se utilizzato nei luoghi pubblici può apportare maggior sicurezza grazie alle sue modalità di indagine e prevenzione. Il diritto alla sicurezza va però bilanciato con quello alla privacy.
Esso può portare anche a una limitazione di libertà e diritti, a una sorveglianza continua e indesiderata da parte dell’individuo, e tutto questo, ancora una volta, opprime la libertà di movimento ed espressione. In un documento ufficiale, l’Europa ha dimostrato tutte queste problematiche correlate all’utilizzo inappropriato del riconoscimento facciale.
Addirittura, in alcuni Paesi, il software di riconoscimento sembra avere un tasso di errore pari al 90% nel riconoscere determinate etnie; ciò comporta la iper criminalizzazione di alcune categorie di essere umani.