Dai romani in poi
La storia del rubinetto affonda le sue radici in epoca romana. Non a caso, i romani erano molto avanzati nella tecnologia idrica, hanno inventato e progettato i primi sistemi fognari e poi, appunto, i rubinetti. Nell’antica Roma venivano chiamati valvulae, ed erano considerati un’invenzione straordinaria nell’ambito della tecnologia idrica.
Più tardi, nel Medioevo, la storia dei rubinetti subì una battuta d’arresto e si ripresento più tardi nell’Ottocento, dove questo oggetto ricominciò a tornare in auge. In questi anni venne introdotto il rubinetto a vite, che permise la regolazione del flusso dell’acqua. La versione di rubinetto attuale nacque negli anni Settanta del Novecento, grazie al miscelatore monocomando che sta alla base del funzionamento di tutti i rubinetti moderni.
L’importanza del rubinetto
L’elemento del rubinetto deve essere al tempo stesso accattivante e sostenibile; deve essere dunque sia funzionale che di buon impatto estetico. La selezione di un preciso modello di rubinetto dipende chiaramente dallo stile della casa e, oltre che gradevole alla vista, deve essere pratico, funzionale e soprattutto sostenibile, limitando il consumo idrico.
Il rubinetto consente infatti un grande risparmio di acqua e di energia, anche grazie al limitatore di flusso e all’aeratore che riduce il flusso dell’acqua miscelandola a una piccola quantità di aria. I rubinetti possono essere sia da appoggio che a parete. I primi sono i più comuni, mentre quelli a parete ottimizzano lo spazio sul lavabo proprio perché installati direttamente sul muro.