Il grido dei social: Free Britney
Un paio di anni fa questa frase inizia a circolare: “Free Britney”; e io che con questa Britney – Spears – ci sono cresciuta mi sono chiesta: perché deve essere liberata? Chi la tiene rinchiusa?
Così ho indagato e ho scoperto che la cantante era ancora, dopo più di dieci anni, sotto la tutela legale del padre, James Parnell Spears. Sapevo che cosa le era successo, del trattamento sanitario obbligatorio, ma ignoravo che fosse ancora sotto conservatorship e che per questo era nato un movimento sociale per chiedere che le fosse concessa l’autonomia dal genitore. Un incubo. Come era possibile che dopo tutto questo tempo non fosse ancora legalmente libera e indipendente?
C’era una volta una teenager di successo
Torniamo indietro di alcuni anni, diversi anni, in effetti, quando Britney è l’idolo di bambini e giovani cresciuti negli anni Novanta, come la sottoscritta. Dopo la partecipazione a “The Mickey Mouse Club”, insieme ad altri colleghi quali Justin Timberlake, Christina Aguilera e Ryan Gosling, spot pubblicitari e diverse audizioni in case discografiche, ad appena diciotto anni, nel 1999, la cantante esordisce con l’album “…Baby One More Time” e acquisisce presto un successo mondiale. Seguono gli album “Oops!… I Did It Again” e “Britney”, e la Spears inizia anche a recitare. La fama e la carriera sono in ascesa rapidissima; nel 2005 arriva anche il primo Grammy per il singolo “Toxic”. E proprio nella seconda metà degli anni Duemila, il mondo di Britney comincia a crollare.
La vita privata: dalla riabilitazione nel 2007 ad oggi
Che cosa è successo, dunque, alla cantante? Sembra che tutto possa ricondursi al periodo successivo al divorzio da Kevin Federline, padre dei suoi due figli. Nel 2007, infatti, entra in due cliniche di riabilitazione; è durante il periodo intercorso tra questi due soggiorni che appare sui giornali con la testa completamente rasata a zero.
Ma, dopo essere uscita dalla seconda clinica, perde la custodia dei figli e all’inizio del 2008 si rinchiude in casa con loro e si rifiuta di consegnarli ai rappresentanti legali dell’ex marito. Ed è proprio dopo questo episodio che riceve il TSO e viene trasferita in un reparto psichiatrico. Dimessa, i giudici le affidano come tutori il padre Jamie Spears e il procuratore Andrew Wallet, dando loro il completo controllo dei suoi beni. E da quel momento Britney non fu più libera, almeno fino ad oggi.
Per sapere esattamente che cosa sia successo, rimando alla visione del documentario Netflix, “Britney Vs. Spears”, diretto da Erin Lee Carr con la collaborazione della giornalista Jenny Eliscu, che ha seguito altri film sulla questione, “Framing Britney Spears” e il seguito “Controlling Britney Spears”, che aveva rivelato come, nonostante i numerosi show, con cui incassava milioni, la cantante viveva con un budget controllato a causa della conservatorship.
I giorni bui di Britney Spears, però, ora sembrano schiarirsi un po’. La cantante è riuscita infatti lo scorso settembre ad ottenere la sospensione della tutela da parte del padre; l’incarico di tutore legale del patrimonio è stato affidato all’ avvocato John Zabel, mentre Jodi Montgomery resta come tutore della persona fisica.
Britney in tutti questi anni non ha mai smesso di cantare ed esibirsi, sostenuta dalla forza energica dei suoi fan che l’hanno sempre amata e che hanno sempre desiderato che fosse, finalmente, libera.
di Maria Giulia Gatti