L’attore si fa in quattro per Horizon
Dopo Yellowstone, Kevin Costner è pronto a montare ancora una volta un cavallo, questa volta non solo nel Montana, ma anche nella valle di San Pedro. È qui che all’inizio è ambientato Horizon: An American Saga – Capitolo 1, il primo film di una trilogia con Kevin Costner nei panni di attore, regista, sceneggiatore e produttore.
Siamo nel 1859 e la città di Horizon viene fondata sui cadaveri di un gruppo di rilevatori, morti per mano di una banda di guerrieri Apache dell’Ovest. Quattro anni più tardi, un nuovo attacco da parte degli Apache colpisce la città e tra le vittime ci sono il marito e il figlio di Frances Kittredge; la donna insieme alla figlia partono con l’esercito per cercare rifugio a Camp Gallant, mentre nel frattempo è stato allertato il primo tenente Gephardt, che si mette sulle tracce degli Apache. Questa è solo una delle storie raccontate in questa vera e propria saga; sono previsti altri tre capitoli a completare l’intera narrazione.
Essendo una storia corale, il cast è composto da numerosi nomi; oltre a Kevin Costner, Sienna Miller, Sam Worthington, Giovanni Ribisi, Michael Rooker, Danny Huston, Jena Malone, Michael Angarano, Abbey Lee e Jamie Campbell Bower, per citare i principali.
Kevin Costner: un cowboy incompreso?
Il film è nelle sale cinematografiche italiane da giovedì 4 luglio; è stato presentato in anteprima fuori concorso all’ultimo Festival di Cannes, ricevendo una standing ovation di nove minuti. La pellicola, però, nei cinema statunitensi da diversi giorni, non ha trovato un grande successo di pubblico, forse anche per le altre uscite in contemporanea, come A Quiet Place: Day One e Inside Out 2.
Ma se andiamo a consultare Rotten Tomatoes, tra i più conosciuti aggregatori di recensioni, il film ha ricevuto un punteggio di 5.6/10, motivato così: “Kevin Costner non manca di ambizione mentre disegna questa saga di frontiera attraverso le tele più ampie, ma il primo capitolo di Horizon si rivela troppo vago per poter essere soddisfatto come uno sforzo autonomo”. Troppe voci, quindi, troppi luoghi e storie da inseguire, ma sapendo che il quadro sarà visibile nella sua interezza solo dopo il quarto capitolo, dobbiamo credere che il lavoro di questo cowboy non sia ancora finito.