Luca Marinelli e il suo M.

Marinelli, con la sua interpretazione in M. Il figlio del secolo, è riuscito a non realizzare una macchietta buffa e facile da schernire, dando prova del suo grande talento

di Maria Giulia Gatti

Nei panni di Mussolini in una nuova miniserie Sky

 M. Il figlio del secolo e il suo autore, Antonio Scurati, non sono sicuramente estranei alle critiche che vengono loro mosse, ed è quindi inevitabile che nel momento in cui questo romanzo – vincitore del premio Strega nel 2019 – diventa una serie tv, anche il suo interprete principale, ossia Luca Marinelli, nei panni di Benito Mussolini, diventi il centro di questa attenzione negativa.

Presentata però in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia il 5 settembre 2024, e uscita su Sky Atlantic il 10 gennaio, la miniserie sta raccogliendo ottime valutazioni e soprattutto Marinelli viene elogiato per il lavoro che ha svolto. La narrazione di M. Il figlio del secolo si concentra sull’ascesa al potere di Benito Mussolini, a partire dalla fondazione dei Fasci italiani di combattimento del 1919 fino al discorso in Parlamento del 3 gennaio 1925, la data con cui convenzionalmente si considera l’inizio del ventennio fascista. A questo primo libro, sono seguiti altri tre: M. L’uomo della provvidenza, M. Gli ultimi giorni dell’Europa e M. L’ora del destino.

La figura di Mussolini e l’antifascismo oggi

Era il 20 aprile 2024 quando l’intervento di Antonio Scurati su Rai3 in occasione dell’Anniversario della liberazione d’Italia veniva annullato per quelle che all’inizio vennero dichiarate divergenze sul compenso economico (poi rivelatisi veri e propri motivi editoriali). Lo scrittore doveva infatti esporre un monologo in cui ricordava l’assassinio di Giacomo Matteotti e le stragi nazifasciste delle Fosse Ardeatine, di Sant’Anna di Stazzema e di Marzabotto, e accusava quindi il partito al Governo di non aver mai ripudiato il suo passato neo-fascista. Scurati aveva d’altronde cinque anni prima dedicato la vittoria del premio Strega a chi aveva combattuto contro il fascismo.

A quasi un anno di distanza il testimone viene raccolto dal regista di M. Il figlio del secolo, Joe Wright, gli sceneggiatori Stefano Bises e Davide Serino e dall’attore protagonista, Luca Marinelli. Proprio in questi giorni ha dichiarato quanto sia stato difficile interpretare Benito Mussolini, dato che l’attore si definisce antifascista. Soprattutto all’inizio, infatti, il politico ne esce come un personaggio in grado di attirare la simpatia del pubblico, che a tratti può comprendere le sue scelte. Quello che alla fine, però, risulta è un uomo che per i vizi e il potere ha distrutto un Paese.

Marinelli è, dunque, riuscito a non realizzare una macchietta, buffa e facile da schernire, ma anzi, sottraendo il suo pensiero alla riuscita dell’opera, ha dato prova del suo grande talento.

Lascia un commento

Your email address will not be published.