“Cinema speculation”: la storia di un bambino innamorato del cinema
È uscita a fine marzo per La nave di Teseo, l’edizione italiana di “Cinema speculation”, il nuovo libro di Quentin Tarantino, proprio qualche giorno prima del suo sessantesimo compleanno. A due anni dall’uscita di “C’era una volta a Hollywood”, libro basato proprio sul suo film del 2019, il regista di “Pulp Fiction” e “Django Unchained” torna nelle librerie con un’opera autobiografica, per raccontare la sua storia e il suo amore per il cinema.
Le serate con i genitori nelle sale cinematografiche di Los Angeles, affascinato da registi e attori della nuova Hollywood alla fine degli anni Sessanta, quali come Steve McQueen, Burt Reynolds, Clint Eastwood, Sam Peckinpah, Don Siegel, Brian De Palma, Martin Scorsese, ispirano il giovane Tarantino, che cresce coltivando la sua passione.
Il libro parte delle esperienze personali del regista per cimentarsi in una vera storia e critica del cinema attraverso gli occhi di uno dei suoi più grandi protagonisti.
Gli appuntamenti in libreria e al cinema
Per i fan italiani, l’attesa è finita; Quentin Tarantino sarà infatti nel nostro Paese per la presentazione di “Cinema speculation”: a Brescia, al Teatro Grande, il 6 aprile e il giorno dopo a Milano, alla Mondadori di Piazza Duomo.
E al cinema? Da anni il regista proclama che il suo decimo film sarà anche l’ultimo della sua carriera (la sua nona opera è stata “C’era una volta a…Hollywood” nel 2019) e sembra che stia completando la stesura della sceneggiatura di questa pellicola. Da indiscrezioni, sembrerebbe che il titolo del film sarà “The Movie Critic”, ambientato verso la fine degli anni Settanta a Los Angeles e incentrato su un personaggio femminile. I parallelismi con la sua ultima creazione letteraria sono molti. Sarà davvero la sua ultima pellicola? Se anche fosse, potrebbe non voler dire la fine di una carriera, ma un trasloco dal grande al piccolo schermo.
Nel frattempo, lo aspettiamo in libreria, con un libro che racconta del suo amore per il cinema, non tralasciando alcune osservazioni critiche. Il suo modo di lavorare sul montaggio, sulla creazione delle storie, la violenza esagerata con il fine di intrattenere il pubblico e lasciarlo scosso: il regista mostra, a differenza di altri suoi colleghi, l’importanza di portare sullo schermo scene di grande impatto.
Quentin Tarantino, da sempre innamorato della potenza del cinema, cerca così di raccontare il fascino che da bambino lo lasciava a bocca aperta davanti al grande schermo. Quell’espressione di meraviglia che ispira nel suo pubblico da più di trent’anni.