Il ritorno di Lydia Deetz in Beetlejuice Beetlejuice
Presentato in anteprima assoluta il 28 agosto come film d’apertura fuori concorso della 81ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Beetlejuice Beetlejuice è arrivato nelle sale italiane il 5 settembre, mentre il giorno prima è uscito negli Stati Uniti.
Si tratta del sequel, sempre diretto da Tim Burton, di Beetlejuice – Spiritello porcello del 1988, ed è infatti ambientato 36 anni dopo. Tornano, quindi, i protagonisti dell’originale, ovvero Michael Keaton, Winona Ryder e Catherine O’Hara, a cui si aggiungono Jenna Ortega, Monica Bellucci, Willem Dafoe e Justin Theroux.
Il film inizia con il ritorno della famiglia Deetz a Winter River dopo la morte del capofamiglia Charles. Lydia (Winona Ryder) è diventata una conduttrice di un programma televisivo sul paranormale, ma non ha buoni rapporti con la figlia Astrid (Jenna Ortega), adolescente molto curiosa, tanto da scoprire presto il plastico in cui è rinchiuso Beetlejuice (Michael Keaton). Completa la famiglia nonna Nadia (Catherine O’Hara), artista di successo, intenta a realizzare un’opera tragica dedicata al suo ‘dolore’ per la morte del marito e, soprattutto, alla ricerca di maggiore fama.
Ma il loro mondo viene sconvolto dal risveglio, nel regno dei morti, dell’ex moglie di Beetlejuice, Delores (Monica Bellucci), alla ricerca di suo marito, a discapito di chiunque, vivo o meno.
Sempre la solita ragazza strana, e va bene così
Durante l’anteprima della pellicola, il cast si è quindi presentato sul red carpet del Lido di Venezia; l’insolita e attesa coppia di innamorati Burton-Bellucci, ad esempio, ma anche la giovane star Jenna Ortega, che supporta la ‘madre’ Winona Ryder in un momento di orgoglio femminile e generazionale. Alla richiesta all’attrice da parte dei fotografi, infatti, di togliersi gli occhiali, la protagonista di Mercoledì le ha detto, visto l’imbarazzo mostrato dalla donna, che non era obbligata a farlo, se non se la sentiva.
E in questa specie di fragilità, insieme alla stravaganza, che molte si sono sempre identificate in Winona Ryder; lei stessa si definisce una ragazzina strana, in occasione della cerimonia di assegnazione della stella sulla Walk of Fame a Tim Burton: “La tua inclusività creativa ha reso l’essere strana non solo accettabile, ma qualcosa di bello, da celebrare”.
E allora festeggiamo Winona Ryder, per la sua immensa bravura e anche per la sua stranezza, l’innata capacità di rappresentare ancora l’immagine della perfetta goth girl e per l’audacia, per cui è stata scelta per essere la nuova testimonial Jimmy Choo.