Is Fashion an Art? La domanda è di grande attualità oggi e dare una risposta non è affare semplice. Tanto più se si pensa che questa domanda fu posta già cinquanta anni fa da una giornalista, inviata per il Metropolitan Museum of Art di New York, a cinque stilisti e designer in voga negli anni Sessanta e, nemmeno allora, la risposta fu univoca.
Sappiamo che la moda ha tratto ispirazione più volte dal mondo dell’arte in senso stretto, ottenendo risultati stupefacenti e di forte impatto, basti pensare al noto Mondrian Dress di Yves Saint Laurent, ispirato dalle geometrie dell’artista olandese, o all’Abito Aragosta di Elsa Schiapparelli, tratto dal mondo surreale di Salvador Dalì. Così come è noto che la moda si è circondata di quei personaggi di successo nel mondo dell’arte che, con il loro estro e la loro particolarissima visione del mondo, hanno saputo dare risalto al fashion system: non a caso Vogue scelse Andy Warhol per realizzare una copertina di Vogue e Harper’s Bazaar si aggiudicò il metafisico nostrano Giorgio De Chirico.
Ma si può davvero definire la moda un’espressione artistica? A mio parere, la risposta va cercata non tanto nella moda pret-à-porter, creata con chiari scopi dichiaratamente commerciali, quanto nel mondo della Haute Couture. Gli stilisti dell’alta moda, infatti, anche se devono sottostare alle logiche di mercato e lavorare secondo scadenze, creano ogni volta abiti originali, producono qualcosa di nuovo e unico, esprimendo così il loro talento e servendosi di un linguaggio artistico a loro consono, proprio come farebbe un pittore.
Se ripercorriamo la storia del Novecento non è raro incontrare personaggi che si mossero sul confine tra l’arte pittorica e la moda, attingendo alle conoscenze e alle esperienze maturate nel primo campo e mettendole a frutto nel secondo. Un nome su tutti è quello di Sonia Delaunay, pittrice esponente del cosidetto cubismo orfico, poi divenuta una designer e imprenditrice con i suoi abiti simultanei, dove univa il codice artistico (campiture di colore e forme geometriche) a quello della moda (abiti che oggi definiremmo patchwork).
In questo numero abbiamo voluto espolarare a fondo questo territorio e lasciare che ognuno possa giudicare da sé ammirando collezioni come quella dei concettualisti Victor&Rolf, dell’istrionico Antonio Marras e del classico Valentino, che hanno saputo contaminare moda e arte, dando risalto a entrambe, e considerandole un’unica forma di espressione artistica.
di G.P.