Una partnership tra un brand blasonato e un artista multimediale non potrebbe che produrre un evento da ricordare, e così è stato. La maison Saint Laurent ha scelto come sfondo della sua sfilata maschile Primavera/Estate 2022 l’installazione dell’artista americano di fama internazionale Doug Aitken, commissionata dal direttore artistico Anthony Vaccarello in persona, per dare vita ad un tripudio di bellezza e creatività.
Lo show
Con il tramonto sulla Laguna, Saint Laurent torna a sfilare dal vivo dopo oltre un anno. La cornice è una splendida installazione nell’isola di Certosa, commissionata ad hoc dal direttore creativo con l’intento di celebrare una collaborazione tra moda e arte. Green Lens sarà il palcoscenico delle creazioni di Anthony Vaccarello, struttura dalle superfici cristalline che riflettono la natura circostante in continua evoluzione composta da piante, mare e cielo.
Aitken ha spiegato come questa installazione dia allo spettatore l’opportunità di muoversi come dentro un orto botanico, consentendogli di fare un’esperienza cinematica. “Un artwork vivente”, come lo ha definito il suo creatore, che vuole evocare uno scenario avvolgente ed emozionale, nato da un solido rapporto di amicizia tra i due artisti che ha fatto sì che non ci fosse alcun accordo commerciale ad impoverire il flusso creativo.
I due non hanno lasciato in disparte tematiche di sostenibilità e inclusione: i materiali usati per l’opera verranno riciclati o donati ad associazioni culturali locali, una scelta etica condivisa dal brand che ha deciso di donare l’opera alla città di Venezia in occasione dei 1600 anni trascorsi dalla sua fondazione. La scelta di unire arte e moda rappresenta l’iconografia di culto di Saint Laurent, che da sempre ha combinato i due mondi combinando le discipline creative.
La collezione
L’estetica della collezione trasuda un’anima anni ’70, vintage, in pieno stile Saint Laurent. In passerella nulla è lasciato al caso: dai rimandi alla città di Venezia nei tessuti eleganti di pizzo, jacquard e velluto con tonalità gioiello, ai collari e le camicie in stile vittoriano, alle movenze sapientemente studiate dei modelli. Colletti arruffati, pizzi delicati, tessuti fluttuanti hanno creato un look che Vaccarello ha definito “una fantasia costruita attorno a un romanzo dark vittoriano”.
Si può dire che la Maison non abbia smesso di manifestare un’estetica dark ed estremamente raffinata in un’eleganza eterea, rimanendo perfettamente fedele a una natura intrinsecamente genderless che vede la creazione di abiti adatti a chiunque li voglia indossare.
Il genio creativo di Anthony Vaccarello è frutto di profonde ricerche negli archivi del passato, volte al riportare in vita la bellezza accecante di epoche che tutt’oggi ricordiamo. Non c’è egocentrismo, tripudi di colore, eccentricità, fantasie scoppiettanti. C’è una sapiente lavorazione sartoriale e un profumo di eleganza impalpabile, passata.
di Martina Tronconi