Con un gioco di parole, Andreas Kronthaler e Vivienne Westwood si fanno interpreti di My Fair Lady in Mayfair Lady
Da My Fair Lady a Mayfair Lady è un attimo, soprattutto se sei Eliza Doolittle e hai un forte accento cockney, proprio del dialetto londinese. La FW 2021-22 di Andreas Kronthaler for Vivienne Westwood infatti, è un omaggio al celebre film del 1964, My Fair Lady, a sua volta tratto dall’opera teatrale di George Bernard Shaw, Pygmalion, del 1913. E così, il titolo della sfilata si trasforma in Mayfair Lady, facendo riferimento al quadrilatero della moda londinese in cui si trova la boutique di Vivienne Westwood, appositamente rimodernata per lo show. My Fair Lady, invece, vede protagonista il professor Higgins, che scommette con un amico di riuscire a trasformare in una dama elegante e dall’inglese perfetto la povera fioraia Eliza, appartenente alla classe operaia.
La personalità e il forte carattere di Eliza fungono da ispirazione per la coppia di designer a capo della direzione creativa, che creano uno show performante con soli sei interpreti e una collezione impattante. Non si tratta della solita sfilata, ma di tre performance creative, in cui le canzoni del vecchio musical vengono cantate per interpretare un’originale visione della moda. Il video è completamente girato da Kronthaler per mezzo di un iPhone e si sviluppa tra la boutique al 6 di Davies Street e le vie circostanti. La Westwood stessa si trasforma in interprete cantando Without You nella vetrina del suo negozio, tra manichini di plastica.
“Buy less, choose well, make it last”
Vivienne Westwood, regina del punk che compirà 80 anni ad aprile, e Andreas Kronthaler, 55, si dimostrano una coppia di successo, nel lavoro e nell’intimità. Saranno gli stessi obiettivi, la stessa visione della moda e gli stessi valori a tenerli insieme anche dopo 28 anni di matrimonio. E infatti è così. Se la Westwood è ferma sostenitrice della moda green, il marito non è da meno. Portano avanti il loro impegno eco-sostenibile cercando di rivoluzionare il sistema moda dall’interno, facendo scelte consapevoli sui materiali e partecipando attivamente alla lotta contro l’inquinamento ambientale, come dimostrano i suoi Friday speeches. “Buy less, choose well, make it last” è il nuovo statement, a dimostrazione del fatto che si può essere green anche in tempi di crisi.
La FW 21-22, a maggior ragione, è composta da capi creati interamente con cotone organico o viscosa forest conscious. Abiti e cappotti sono un tema ricorrente, ciò che è nuovo, però, è lo stile coloniale a cui si sono ispirati. Abiti e tuniche si presentano annodate sulla spalla, con grandi scolli sul davanti o chiusi da fasce larghe in vita, proprio a rievocare gli abiti di re e monaci in epoche passate. Ma l’animo punk chic resta, tratto inconfondibile del brand londinese. Si alternano abiti pomposi e gonne a tutù abbinate a collant appariscenti a righe o in pizzo, e sandali con zeppa in satin o stivali alti e stampati altrettanto vistosi. Particolare è anche l’allacciatura asimmetrica di alcuni trench e camicie oversize che, creando un buco, lasciano intravedere i capi sottostanti in maglia.
di Alessia Mandelli