Equilibrio, Dinamismo, Stabilità, Ispirazione. Sono queste le parole chiave della Primavera/Estate 2019 di Canali, presentata il 16 giugno nel corso di Milano Moda Uomo. Un modo di pensare la moda uomo preciso e ben definito, che Hyun Wook Lee, direttore creativo del brand di recente nomina, sintetizza nell’immediatezza del nome dato alla collezione: Him, Lui.
Così come immediato è il mood che si respira passando da una “stanza” stilistica all’altra: tutte le linee della collezione sono accomunate da un’eleganza mai ostentata, una ricerca di sofisticatezza minimale, che parla più con il colore che con l’abbondanza dei dettagli.
Sì, perché la palette della Primavera/Estate di Canali è delle più ampie, parte da dei sussurrati ghiaccio e cipria per arrivare al blu oceano e a dei tocchi di senape, passando per un total look terra di Siena che lascia il segno senza però eccedere.
I materiali coniugano grande vestibilità e intrinseca raffinatezza. Come il lino e seta che si sposano alla lana sartoriale nella linea Equilibrio, un blend tra formalità e casualwear che ben è rispecchiato dai pantaloni dal taglio formale accostati a sneakers e slip on, o dalle giacche dalla spalla scesa portate insieme a grandi borsoni in pelle che rimandano al mondo dello sport.
Con Dinamismo, Wook Lee vuole spingersi in una direzione più contemporanea, mescolando il verde intenso al rosso corallo, con le camicie che diventano giacca e viceversa, il tutto portato su sneakers rivestite di stoffa pied de poule.
Stabilità è poi l’omaggio alla sartorialità classica di Canali: blazer delicati, tagli rigorosi, e una collezione di occhiali in stampa jaquard che riprende i motivi della maglieria.
Il tocco finale viene da Ispirazione, che forse potrebbe essere quella data dal viaggio, dalla riscoperta e dalla concomitante voglia di relax. Va in scena l’estate al suo culmine, con blazer in jersey e slip on neutre da indossare in barca come ad una serata mondana. Per terminare con le grandi borse in pelle, pensate per chi ha voglia di essere organizzato ma che non sembra poter attendere oltre il momento della partenza.
di Martina Faralli