Live da New York
La moda sta tornando quasi totalmente a sfilare dal vivo. E Coach è uno dei brand della Fashion Week newyorkese che ha deciso di mostrare in passerella la propria collezione SS22. Un omaggio alla moda americana passata e futura trasmesso online il 10 settembre al Pier 76 di New York continuando il format “Coach TV”.
Coach TV : public access
“Do not adjust your screen, our spring summer 2022 collection show is coming soon”. Questa una delle scritte apparse sul profilo Instagram del brand americano per annunciare il debutto online della nuova collezione SS22. Uno schermo flickerante, come i primi schermi che trasmettevano programmi televisivi, quello della “Coach tv: public access”. Un approccio insolito già usato dal brand in piena pandemia per pubblicizzare un altrettanto insolito show che ha presentato la collezione primavera/estate del prossimo anno.
Il format iniziale della diretta è infatti stato quello di programmi tv presentati da alcune delle personalità di spicco del web odierno. Interviste di Rickey Thompson in giro per la città di New York o una telefonata in diretta con Chaka Khan in veste di astrologa. E ancora, lo spazio “Art Beat” con Utica che dipinge e la pubblicità stile anni ’90 di Meghan Tee Stallion.
Un momento in cui lo spettatore si è interfacciato con un’inquadratura instabile e dal cambio repentino di soggetto che ha da subito creato spaesamento. Giovani in abiti firmati Coach, in veste di partecipanti a un reality show americano, rispondono a un quiz sul brand, vinto da Stella Maxwell. Gli stessi che poi sfilano per le strade trafficate di New York mettendo in mostra la nuova collezione. Per le strade o in metropolitana si confondono al contempo con la folla caotica della città che ne rispecchia lo stile anni ’90.
Un omaggio a Bonnie Cashin
Cessato il video introduttivo, inizia la sfilata vera e propria con modelli sia maschili che femminili in carne ed ossa. Un’entrata in scena caotica a rispecchiare il mood eclettico della Grande Mela. E infatti, come annunciato dallo stesso direttore creativo Stuart Vevers, quest’ultima collezione rappresenta la sua visione di un nuovo “vocabolario della moda americana”. Un nuovo mischiato al vecchio, tuttavia, dovuto all’omaggio reso allo stile della prima designer di Coach, Bonnie Cashin. Con il suo uso del colore e un generale taglio ottimista dato alle collezioni, è come fosse tornata a sfilare a mezzo secolo di distanza.
Il focus principale della collezione sono proprio le borse, come la Cashin Carry Tote, introdotta dall’omonima designer nel 1969. Un modello in morbida pelle conciata con il tradizionale dettaglio di cavallo e carrozza, prodotto in soli 100 rari esemplari che presentano una cinghia realizzata in materiali ecosostenibili. E un altro riferimento all’ingegnosità della storica designer sono le chiusure turnlock e kisslock immaginate da Bonnie Cashin e che continuano a contraddistinguere dopo anni gli articoli in pelle del brand americano.
La cultura pop americana in passerella
Da subito si percepisce l’importanza delle stampe realizzate in colori accesi. Dal rosa al giallo, al verde, al blu e all’arancione. Dal micro e macro pied de poule, al tartan, passando infine per le colorate fantasie geometriche e stampe trompe l’oeil che danno dinamismo ai capi classici di Coach. Maxi cappotti con bordi a contrasto, giacche con maniche ampie e trench in pelle. Gonne morbide o a tubo midi e bermuda classici a vita bassa.
E accanto ai pezzi iconici del brand americano hanno fatto la loro comparsa capi più casual, della nuova generazione di giovani americani immaginata da Vevers. Un richiamo ai cool kids, alla moda degli anni ’90 che sta tornando a insinuarsi nelle nuove generazioni di adolescenti odierni. T-shirt oversize o smanicate con stampe e scritte ottimistiche, reggiseni, jeans ampi patchwork, bermuda e gilet in denim. Accompagnati da accessori sportivi e confortevoli come sneakers e stivaletti, baseball cap, chocker e borse a mano di piccole, medie e grandi dimensioni.
Look sfoggiati alla fine della sfilata come se si stesse assistendo a una tipica passeggiata in centro a New York alle 5 del pomeriggio. Un agglomerato di modelli tornati in scena a fine sfilata per la visione d’insieme della collezione, chi sfrecciando su uno skateboard, chi suonando la batteria. Chi camminando in direzioni opposte come se si trovasse nel caos tipico di Times Square dando spontaneità alla sfilata.
Un omaggio non solo alla passata visione del brand di Bonnie Cashin, ma anche al futuro della moda americana immaginata dal direttore creativo. Una SS22 frutto di un connubio tra passato e futuro fresco e sempreverde, che guarda alle nuove generazioni con rinnovato e sperato ottimismo.
di Greta Masè