Luisa Beccaria MFW 2019: un inverno etereo, elegante e onirico
Sulle sensuali note di “Fade into you” di Mazzy Star sono apparse, come eteree visioni nel buio, le creazioni della nuova collezione Autunno/Inverno di Luisa Beccaria durante la sfilata tenutasi a Milano, dove proprio in questi giorni, dopo quella di New York e Londra, si sta svolgendo l’attesissima Fashion Week dedicata alla moda donna.
Un’atmosfera da giardino inglese un po’ nostalgico e retrò, con piante e fiori invernali, e un accompagnamento musicale onirico e azzeccatissimo, hanno fatto da cornice agli straordinari abiti della coppia di stiliste, madre e figlia, Luisa Beccaria e Lucilla Bonaccorsi, che dal 2006 collabora con la madre e ha dato vita a tutte le creazioni prèt-à-porter della maison.
La palette cromatica rispecchia lo stile del brand e il tipo di bellezza che vuole promuovere, una bellezza sognante, elegantissima e pura, con colori molto tenui e pacati, dal malva al blu notte, per accendersi nel finale negli outfit di faux fur color cremisi.
Abiti lunghi dalle forme morbidissime realizzati in tessuti leggeri come lo chiffon, il tulle, l’organza e il pizzo, con la vita sempre segnata, sono impreziositi da accessori quali cinture scintillanti e meravigliosi orecchini pendenti, che, assieme ai copricapi in eco-pelle e agli stivali sopra il ginocchio, donano un tocco moderno e accattivante ai look proposti dal marchio milanese.
Romantica e femminile: Luisa Beccaria e la sua collezione #likeaprincess
Un percorso che si muove tra sogno, poesia, impressioni pittoriche e ricordi di viaggio, che attraversa spazio e tempo senza perdere la propria essenza e il nescio quid che rende lo stile di Luisa Beccaria così femminile, romantico, ma soprattutto inconfondibile. Una collezione dalle forme scivolate e colori diafani, che attraverso materiali ricercati e grazie al tocco originale del “creative duo” concretizza alla perfezione lo spirito #likeaprincess, per una principessa dei nostri giorni, dinamica e cittadina, ma che non rinuncia mai al buon gusto.
di Alessandra Baio