Daks, centoventicinque anni di raffinatezza
Daks festeggia i suoi primi centoventicinque anni dalla fondazione durante la Milano Fashion Week dedicata all’uomo. Per l’Autunno/Inverno 2019-2020, il marchio ha presentato una collezione dallo spirito British, un mix tra il vintage e l’old school che rispetta e ricorda il DNA del brand. Per l’anniversario, Daks ha reso omaggio alle sue radici attraverso la poesia e la letteratura inglese, prendendo ispirazione dai grandi capolavori, come “Quel che resta del giorno” di James Ivory.
Daks e la sua vena British
Le collezioni uomo e donna Daks si intrecciano in passerella, con una passeggiata per due nelle campagne inglesi. La vena British si respira dai materiali utilizzati, con disegni delle stoffe che arrivano direttamente dagli archivi. I vari tipi di check in diverse dimensioni e colori, il gessato, la spina di pesce micro e macro, i fiori che ricordano i dipinti di Gauguin stampati su chiffon e georgette abbinati a cappotti pesanti.
Il must di stagione è l’Anniversary Check: uno speciale disegno ideato appositamente per celebrare questa importante ricorrenza. La maglieria è realizzata in fibre merinos, cashmere e in speciale mohair con un particolare trattamento di garzatura che crea un effetto soffice, caldo ed avvolgente. Le maglie proposte ricordano nel disegno l’iconico “argyle” tratto grafico della maglieria inglese.
La collezione Daks prende le distanze dallo streetwear, nel rispetto dell’heritage del brand britannico. Le linee uomo e donna si alternano creando una sinergia tra gli abiti, con la scelta di tessuti e filati simili. Mentre Lui indossa trench doppiopetto e pantalone da cavallo in pied de poule, con cappello a tuba verde muschio, Lei sfoggia un abito cappa (sempre in pied de poule), ma con cappello a cilindro. Protagonisti, suit in tartan per Lui e completi boyish per Lei, con college skirt e stivali da cavallerizza.
Una collezione firmata Daks che rivela quel carattere britannico ispirato alla caratteristica campagna inglese e ai pomeriggi brumosi, ma tanto eleganti, che identificano la fredda stagione. Un omaggio al fascino e alla signorilità di altri tempi.
di Fabrizia Cipolletta