La passerella di Diesel alla Milano Fashion Week è stata un manifesto di libertà creativa. Glenn Martens ha trasformato lo show in un’esperienza immersiva, avvolgendo l’Allianz Cloud con tre chilometri di street art, un’opera corale che ha coinvolto oltre 7000 artisti. Un parco giochi visivo che ha proiettato gli spettatori in un universo tra il surreale e il fiabesco, dove l’energia dell’arte si fonde con la moda.
Il caos diventa stile
La collezione Autunno/Inverno 2025-2026 è un’ode alla diversità, un gioco di sovrapposizioni, materiali e colori che sfida ogni convenzione. Diesel non si limita a vestire, ma racconta storie. Maxi volumi, trasparenze audaci, denim destrutturato, piumini oversize e crop top che lasciano la pancia scoperta: tutto è pensato per esprimere personalità senza compromessi. Le gonne e i pantaloni a vita bassissima tornano protagonisti, un richiamo agli anni 2000 reinterpretato con un’attitudine irriverente.
Quando il make-up diventa arte
Il make-up non è solo un dettaglio, ma parte integrante della narrazione. Inge Grognard, storica collaboratrice del brand, ha trasformato i volti dei modelli in tele viventi: spruzzate di colore sugli occhi, sorrisi dipinti e lenti a contatto lattiginose hanno aggiunto un tocco provocatorio allo show. Il denim, cuore pulsante di Diesel, viene destrutturato, tagliato, scolorito e trasformato in un simbolo di ribellione contemporanea.
Osate essere Diesel, dice il brand. Elevati, distrutti, audaci e liberi. La moda, in fondo, non è che un altro modo di fare arte.