La Villa di Granarolo, residenza incantevole tra Firenze e Pisa appartenente alla famiglia Pucci, ha ospitato – in occasione della 90esima edizione di Pitti Immagine Uomo – la mostra Elements, a cura di Maria Luisa Frisia, per ripercorrere, tra tradizione e contemporaneità, i codici di stile tipici del Brand.
L’allestimento ruota attorno a 3 macroaree, che permettono di attraversare l’universo Pucci: forme, materiali e pattern. Nella prima area vi sono 5 sezioni, con il foulard, la tuta, il completo, la gonna a ruota, il mini abito. Dalla bidimensionalità del modulo del foulard, che piazzato sul manichino diviene lo strumento per una ricerca di taglio e costruzione di completi romantici, Emilio Pucci si muoveva progressivamente verso il tridimensionale dei suoi capi, che non mancavano mai di morbidezza e fluidità.
L’area materiali, divisa anch’essa in 5 sezioni, racconta la ricerca preziosa di Pucci su tessuti e combinazioni tessili sempre più efficaci a vestire la donna ultramoderna del futuro. Tra i suoi preferiti, il velluto, la seta, i cotoni, i jersey finissimi di sua invenzione – perfetti per viaggi e spostamenti – e l’Emilioform, lo shantung elasticizzato che porta il suo nome. Essi si mescolano in diverse forme ed operazioni nella grammatica di Pucci, arricchiti dal ricamo prezioso, che rende tridimensionali pattern e motivi stampati.
Nella parte dedicata ai pattern, sono in mostra gli immaginari della Maison attraverso 4 sezioni: dai paesaggi ai colori, dall’optical agli orientalismi. Si raccolgono oggetti, scarpe, cappelli, borse e gioielli per ricostruire ed interpretare i mondi che hanno ispirato i pattern Pucci. Lo spazio, il Rinascimento fiorentino, l’isola di Capri, l’Africa, Bali, la Cina, l’India, interpretati attraverso accostamenti di motivi dai colori sempre nuovi, si completano e sovrappongono a costruire l’universo colorato dello stile Pucci. Tutta l’attività artistica dello Stilista è stata infatti influenzata dai suoi viaggi, dai colori che ha catturato, e dalle forme che ha assaporato, in un tripudio di sensazioni sempre nuove.
Ciò che emerge dalla Mostra è l’importanza di Emilio Pucci e del suo lavoro, che ha segnato la storia della moda italiana. È stata una delle figure apripista nel definire le qualità e le caratteristiche del fashion nel nostro Paese, anche perché si è imposto subito internazionalmente portando lo stile italiano nel mondo.
Gli elementi che hanno reso famoso il suo marchio, talmente forti nella definizione di una moda sempre attuale, sono quelli che permangono ancora oggi. Elementi costantemente riattivati in nuove declinazioni dai direttori creativi che hanno guidato il Brand negli ultimi anni.
Accanto alle sale espositive, organizzato in un salone arioso, vi è poi il talent center, uno spazio tutelato da Laudomia Pucci che supporta i giovani artisti. È diviso in due parti, una dedicata alle stampe e una alla modelleria.
Nel progetto sono stati coinvolti studenti provenienti dalle scuole Polimoda, Ecal e Saint Martin. Il risultato è un ambiente pieno di creazioni ispirate ad Emilio Pucci: stampe, abiti, opere interattive, oggetti futuristici e contemporanei stimolati dalle sue opere lo consacrano, ancora oggi, come un artista del tempo più futurista ed attuale che mai.
di Arianna Lestini