Firenze in vetrina. Si può descrivere così la presentazione della collezione Autunno/Inverno 20-21 di Ermanno Scervino a Pitti Uomo 97. Nella sua boutique di via degli Strozzi, cuore pulsante della couture fiorentina, Scervino ha mandato in scena una linea uomo che parla dei punti cardine del suo stile, rigorosamente Made in Florence. Con i modelli schierati proprio in vetrina, immagine viva di una moda uomo pronta ad essere indossata.
Il cappotto come punto di riferimento dell’uomo Ermanno Scervino
Una rappresentazione del suo stile con taglio editoriale. È così che lo stesso Ermanno Daelli, stilista di Scervino, ha definito la collezione A/I 20-21. Una summa dei capi e dei tagli che hanno reso la Maison popolare in tutto il mondo, rivisitati secondi i canoni della sartorialità contemporanea.
Torna il piumino-couture, lanciato proprio dallo stesso Scervino, ma aumenta anche il focus sul cappotto, un capo che lo stilista fiorentino vuole connettere con le generazioni più giovani. Lo troviamo infatti in lana tinta a freddo – banditi i lavaggi chimici – e trattata per essere resa sempre più leggera, con una doppiatura tecnica asportabile che ne amplifica la portabilità e la versatilità.
Accostamenti inediti per un gentiluomo attento all’ambiente
Classico e contemporaneo si mescolano, ed ecco che Scervino fa nascere la figura di un gentiluomo moderno, quasi hi-tech, alla ricerca della godibilità dell’abito tanto quanto della vestibilità perfetta. Il doppiopetto in denim va allora sulla t-shirt, il parka di cotone doppiato in agnellino ecologico si porta sopra a gessati rigorosi (meglio se con in testa una coppola animalier), e il completo sartoriale diventa di felpa, con polsino alla caviglia e righe laterali che rimandano più allo street style che ad un’antiquata sartoria.
L’attenzione per il dettaglio però rimane, così come per la ricerca dei materiali, tutti provenienti da Prato e tessuti in esclusiva per la Maison. Una filiera controllata che, nelle parole di Toni Scervino, è sinonimo di produzione sostenibile. “È la qualità che fa la sostenibilità”, ha dichiarato l’amministratore unico del brand. “Una cosa di qualità vale nel tempo, questa è sostenibilità vera, con la massima attenzione all’ambiente”.
di Martina Faralli