L’ispirazione
Il confronto con la storia del brand arriva per tutti, così com’è arrivato anche per Marco De Vincenzo, che, al terzo anno da direttore creativo di Etro, scava fino ad arrivare alle radici del marchio e propone una collezione moderna ma che guarda al passato.
Radical viene da radici, quelle che De Vincenzo ha studiato e reso sue per poter sviluppare questa collezione. “Avere il coraggio di sbagliare e fare. Non si capisce se sto preservando qualcosa, oppure la sto restaurando, oppure la sto lasciando così: intatta, protetta” dice De Vincenzo parlando del suo rapporto con Etro e con la sua storia. È da questo che viene anche la scenografia della sfilata: un cantiere, allestito al Palazzo del Senato di Milano.
La collezione
La ricerca nelle radici del brand è visibile fin dai primi look che appaiono sulla passerella: coperte in tartan sono avvolte attorno alle spalle delle modelle, creando cappe e sciarpe drappeggiate su vestiti e maglioni.
Questi ultimi, lunghi fino alle ginocchia, possono essere letti come abiti in maglia, e vengono completati da stivali alti; i maxi abiti sono leggeri e creano movimento con le loro gonne a balze; le giacche in bouclé e i cappotti hanno scollature ampie e rotonde.
Le stampe paisley sono ovviamente protagoniste e appaiono su abiti, cappotti, camicie e tailleur, spesso mixate con altri motivi cravatteria. Tocco finale sono i maxi bow che appaiono sulle camicie di seta, leggerissime e colorate. Infine, i gioielli sono appariscenti e completano i look insieme alle borse, tra cui secchielli e borse oversize.