Nel buio di una passerella dal sapore demoniaco, Fendi porta in scena la sua collezione moda uomo per l’Estate 2019. Una collezione che svela un lato nuovo, quasi oscuro, della maison. Il processo creativo ha origine nell’incontro tra opposti. Luce e buio, bene e male, amore e odio, antico e moderno. Il dualismo genera vita, e Fendi vi trova l’ispirazione, collocando il tutto in quella città, sua culla, in cui tale contrasto si fa più evidente: Roma.
Il catwalk diventa un terreno fertile per questo gioco di contrasti dove niente è come sembra. Ogni aspetto, anche quello più diabolico, può nascondere un lato leggero e ironico. A livello cromatico, ad esempio, si assiste ad un incipit cupo in cui il nero è il colore dominante, talvolta intervallato dal fuoco di un rosso acceso. L’effetto delirante iniziale, tuttavia, lascia gradualmente spazio a tonalità più chiare come il giallo, zafferano, il marrone, il beige e il bianco.
Stessa ambiguità avviene nell’utilizzo dei materiali. Un materiale pesante come la pelle diventa tanto sottile da sembrare carta, un velo perforatore leggero. Quella che invece sembra pelle si rivela essere carta. Ma la magia di questa enigmatica doppiezza trova la sua completa espressione nelle stampe elaborate da Nico Vascellari. L’artista, compagno di Delfina Delettrez, figlia di Silvia Venturini Fendi, si è occupato non solo dell’allestimento della sfilata, bensì anche dei pattern e i capi, della rielaborazione del classico logo a doppia F, nonché dei due anagrammi protagonisti della collezione: Roma-Amor, Fendi-Fiend (piccolo demone).
Così, outfit dopo outfit, si alternano FF, piccoli demoni, serpenti con lingue biforcute, rane con artigli ripetuti in motivi a mosaico. Poi troviamo ancora cuori e carte da gioco che illustrano Fendi come re, Silvia Venturini Fendi come regina e Karl Lagerfeld come il jolly “Jokarl”. Vascellari si diverte, insomma, in un ironico gioco di ambiguità. Grande ambiguità si ritrova anche nell’osmosi di stile maschile e femminile, che cancella sempre più drasticamente i confini tra uomo e donna. L’uomo Fendi non rinuncia infatti a shorts super corti, camicie trasparenti e ad accessori come borse a mano, berretti a secchiello e marsupi. Esordisce in passerella anche la nuova borsa Peekaboo X-Lite.
Si può notare, infine, che proprio l’essenza dei look si basa su un ulteriore dualismo tra mondo sportivo ed eleganza. Impermeabili, giubbotti, anorak e pantaloncini si alternano a camicie e pantaloni dal taglio sartoriale. Del resto è proprio eliminando rigidi schemi ed etichette che si scava nell’animo profondo dell’uomo, mezzo demone, mezzo angelo, la cui bellezza risiede proprio nel suo essere multiforme.
di Debora Lupi