Anticipata da un video omaggio a C’était un rendez-vous di Claude Lelouch, Gucci inaugura la Settimana della Moda milanese.
Alessandro Michele si lascia ispirare dalla città eterna; da una Roma forte e imponente, così come il messaggio che lancia con la collezione Primavera/Estate 2018: “l’atto di creazione come atto di resistenza”; ciò che gli permette di restare fedele a se stesso, di non omologarsi alle tendenze massificanti, è proprio questa rivoluzione che il designer manifesta, esprimendo il bisogno di essere originale, lasciandosi trascinare dal proprio istinto, unica degna forza motrice.
Michele ci catapulta in un’epoca fantastica, fatta di luci e colori ma anche di buio e sussurri, raccontandoci un mondo di tutto o niente, di bello e brutto; di contrasti, creando una metafora romanzata che ci riconduce alla realtà della nostra essenza.
“Hypnotism” è il tema della sfilata che ha catturato l’attenzione di tutto il fashion system. La collezione non conosce mezze misure, linee retrò si mixano a dettagli contemporanei; si passa con leggerezza dalla scena rave anni Ottanta a mini gonne di paillettes e abiti disco, fino ad arrivare ai tailleur satinati. La moda “senza genere” di Gucci sfila ipnotica, esoterica ma anche spiritosa. Non mancano i riferimenti al mood dei cartoon, i capi sono intrisi dalla volontà di essere originali e fini a se stessi.
A completare gli outfit, accessori come maxi occhiali in stile nerd, collane afro, orecchini anni Ottanta e tante applicazioni e tessuti; plissettati, trasparenti, velluti si intrecciano raccontati in un’unica storia, dando vita ad una linea unica nel suo genere, così come la visione del designer, che promuove personalità eclettiche e grintose con una volontà ben precisa: “dimostrare” la propria essenza dichiarando l’amore incondizionato per la Maison.
di Annamaria Aufiero