Nella cornice ormai cara ad Owens del Palais de Tokyo, un lampeggiare inquietante di luci fa da sfondo all’avanzare dei modelli in passerella: veri e propri guerrieri che scendono in campo. Una collezione autunno-inverno che delinea uno scenario apocalittico e tenebroso; uno show provocatorio, come solo Rick Owens sa fare.
La creatività apocalittica di Owens
Uno dei creator più visionari degli ultimi tempi, che fa della moda uno strumento creativo di provocazione e di interpretazione del senso del mondo, con l’intento di lanciare messaggi che acquisiscano un significato nella contemporaneità. Rick Owens conferma ancora una volta il suo talento con una collezione di abiti scultorei, simili a futuristiche armature, che intitola “Strobe”.
I look stroboscopici in passerella
Il dettaglio che più di tutti fa scalpore nella collezione sono gli elmetti che alcuni modelli portano in testa: ispirati ai copricapi dell’Antico Egitto, ma rivisitati con delle lampade al neon curiosamente applicate al di sopra. La sensazione è quella di avere di fronte dei guerrieri tecnologici, o degli alieni venuti dallo spazio.
In linea con il suo stile grunge e dark, il nero rimane il colore dominante, con qualche decisa incursione di arancio, fucsia e rosa e qualche look color ghaccio. Le giacche e i cappotti sartoriali dalle spalle esagerate sono ormai un altro segno distintivo del marchio, nati come parodia della mascolinità. Richiamando ulteriormente a delle armature, i modelli-guerrieri sono incappucciati da felpe e piumini che arrivano a coprire interamente il volto; solo delle fessure lasciano entrare la luce all’altezza degli occhi.
Un glam trasandato traspare da tutta la collezione. Tuniche strappate da giochi di drappeggi, lembi di gonne e vestiti che toccano terra, bomber senza maniche esageratamente gonfi e stivali con tacchi e plateau dall’aspetto mostruoso. Questi i tratti distintivi dell’eroe futuristico creato da Owens, che con passo deciso calca la passerella. Immancabili gli accessori in pelle: guanti che arrivano sotto il gomito e fascette borchiate portate al collo.
di Alessia Costi