Tolto il dente, tolto il dolore. Milano apre i battenti della Milano Moda Uomo Fall/Winter 2023-2024 con l’attesissimo show di Gucci, orfano da pochissimo della direzione di Alessandro Michele, decide di dividere le collezioni uomo e donna e porta in passerella uno show frutto del team creativo del brand.
Chi è adesso Gucci?
C’è spaesamento e incertezza nell’aria, non si sapeva cosa aspettarsi, ma certamente Gucci non è più quello di Michele e neanche quello di Tom Ford o Frida Giannini. Le tracce di ciò che hanno lasciato sono vivide negli accessori, come le borse Jackie e Dionysus, distinte dai loghi del brand: monogram, staffe e bandiere verdi e rosse. Come ripulire un brand che era diventato una così intima creatura di Michele? All’interno dell’azienda da 20 anni, di cui 7 alla direzione creativa, che aveva rivoluzionato il brand della valigeria arricchendolo degli orpelli che egli stesso ama collezionare e del suo personale punto di vista di vivere il concetto di moda.
Tabula rasa
Spogliati dei fiocchi, dei cuori e dei draghi in braccio, gli uomini di Gucci mantengono un’allure gender-fluid indossando gonne dai lunghi spacchi e capi in paillettes, ma sono soli. Questa, dopo tempo, è la prima sfilata riservata al calendario maschile. Non resta che attendere febbraio per la nuova donna Gucci. Nel frattempo, l’esordio è segnato da una t-shirt bianca su un pantalone chino color cammello over e maxi bag alla spalla. Le scollature profonde sotto alle giacche sartoriali di metà show, hanno lasciato spazio a capi molto maschili come tute da lavoro e biker jacket, accompagnati da borse da donna, anche in pelliccia, che davano un tocco grunge, molto alla Kurt Cobain.
Le tinte dei capi sono fredde e pastello, più bright negli accessori come stivali monogram verde smeraldo, millennial pink e blu ciano. Le fantasie si trovano esclusivamente in completi e pantaloni check, maglie a righe e due esagerazioni che sono un capospalla che riprende attrezzature ippiche e una maxi Dionysus in pelliccia leopardata.L’Headquarter di Via Mecenate annunciava già la semplificazione che si sarebbe vista in passerella.
Protagonisti centrali del fashion show, attorno a cui sfilavano i modelli, sono stati i Ceramic Dog capitanati da Marc Ribot, che hanno dato il ritmo rock della nuova collezione dal minimalismo Nineties. Ma minimalismo o improvvisazione?
Il comunicato stampa della Maison cita: “L’improvvisazione è un atto collaborativo. C’è la collaborazione di portare avanti il brand, ma siamo tutti in attesa di capire dove condurrà”.