La prima mano estranea a fare il suo accesso da Alexander McQueen, una delle punte di diamante del gruppo Kering, ha debuttato con la collezione Fall Winter 2024/25. Il giovane trentacinquenne di origini irlandesi e con un curriculum che vanta Uniqlo, JW Anderson e Dries Van Noten, ha preso il posto dello storico braccio destro di Lee McQueen, Sarah Burton. Contestata anche questa nuova cattedra portata avanti dall’ennesimo uomo bianco a capo dei nomi del gruppo Kering, la curiosità su questa nuova sfida per il brand dal lascito così prezioso è stata molto attesa.
La prima ispirazione
McGirr proviene dalla stessa scuola di Alexander McQueen, la St. Martins School, dalla quale è uscito 10 anni fa; in questo primo esperimento e con il tempo a disposizione, è stato nominato direttore creativo dicembre scorso ndr, ha unito le sue origini dublinesi alla rabbia degli esordi dello stilista fondatore e alla sua cifra surrealista sviluppata accanto a Jonathan Anderson.
L’ispirazione proveniente dalla Maison è la collezione The Birds della collezione Spring Summer 1995, dove McQueen a sua volta si ispirava al film Gli Uccelli di Alfred Hitchcock del 1963, thriller drammatico, capolavoro del regista per gli incredibili effetti ottici che moltiplicarono i già numerosi uccelli coinvolti realmente nel film. L’atmosfera è quindi già chiara e così come Lee la presentò a Londra in un magazzino rave abbandonato, McGirr sceglie un ex capannone ferroviario alla periferia di Parigi.
Le vibes underground della collezione
Una natura violata quella degli uccelli di questa collezione, in un volo impedito in questa foresta industriale, come la definisce lo stilista e come dimostrano gli abiti fascianti e costretti. Il primo look è un tubino nero lucido che intrappola le mani con il suo tessuto, il resto della collezione presenta esperimenti di maglieria e forme surrealistiche su maniche extra lunghe e colli alti fino a metà viso.
Immancabile il tailoring per il richiamo all’esperienza di McQueen a Savile Row, con cappotti e completi dalle spalle appuntite e chiuse dalla Arrow Pin, una mega spilla da balia disegnata dal famoso illustratore britannico Ralph Steadman e condivisa sui social qualche giorno prima dello show.
Accessori dal richiamo cyberpunk, borchie su giacche e borse, dettagli in pelliccia su pantaloni e scarpe, come una coda di cavallo dalla calzatura destra e una nuova versione della Horseshoe per i modelli con il plateau che richiamano lo zoccolo dell’animale. Il metallo si fa abito corazza per i tre look finali in giallo, nero e blu Aston Martin, un richiamo in onore del padre di McGirr che fu un meccanico.
Seàn McGirr si è sicuramente fatto conoscere lasciandoci una grande curiosità su ciò che attende questa nuova era di Alexander McQueen.