Isabel Marant ci trasporta in un viaggio all’insegna di uno stile “bohèmien futurista”
Isabel Marant ha svelato nel corso della Paris Fashion Week, come di regola, la collezione donna Autunno/Inverno 2021 con un breve video della sfilata. Come location per la presentazione della collezione è stato scelto un parcheggio vuoto con un imponente monumento in cemento a spirale, dove le modelle sfilavano al ritmo della colonna sonora realizzata da Gabber Eleganza.
La Collezione
“Lo spirito folk e libertario degli anni ’60 guidato da Jimi Hendrix o Janis Joplin incontra l’impulso techno della scena Gabber, una sottocultura che ha preso d’assalto gli anni ’90. Motivi floreali multicolori psichedelici sono stratificati con un tessuto in vinile iridescente blu elettrico, mentre gli stivali texani sono indossati con pezzi oversize ispirati all’abbigliamento sportivo, adornati con sproni colorati. Come un viaggio attraverso i generi e le epoche, questa nuova collezione celebra l’artigianato e il patrimonio culturale attraverso l’evocazione di ricordi, narrati da top e abiti in guipure, boleri in shearling e cinture impreziosite. Questo contrasto tra materie prime e dettagli preziosi conferisce al guardaroba il suo carattere versatile – dal giorno alla notte, maschile e femminile insieme allo stesso tempo”, afferma il team di stampa interno di Isabel Marant.
Ciò che vuole trasmettere
La volontà di Isabel Marant, da quanto emerso dalla collezione e dal suo comunicato stampa, era quello di far riemergere con un punto di vista differente e più avanguardistico ciò che ha sempre caratterizzato il suo stile nativo francese, unito a un tocco bohemien, da ragazzaccio chic. La stilista ha fatto in modo di narrare una collezione colma di diverse idee e nuovi punti di vista, attraverso una scenografia brutalmente energica, ricca di 80s vibes rielaborate in chiave futuristica. La collezione di Isabel Marant rappresenta il dna del brand in ogni dettaglio: è energica, coerente e sensuale, incarnando tutto ciò che i fan della Maison potevano desiderare.
di Giulia Faccini