Ricordi d’infanzia, colori pop e forme geometriche spopolano nell’ideologia dello stilista Simon Porte.
Designer classe 1990 lascia il sud della Francia e si reca a Parigi inseguendo il suo sogno di diventare stilista.
Nonostante abbandoni precocemente gli studi di moda ha le idee molto chiare sul da farsi: “Quando progetto una collezione il punto di partenza é sempre quello: desidero innanzitutto narrare una storia, solo in seguito realizzo i capi” afferma. Egli immagina dunque la vita di un’ipotetica donna reale: “non penso a una figura femminile o ad un’età in particolare, ma la mia donna ha piuttosto 20 anni che 40”.
É determinato a far sentire la propria voce e nella città dell’alta moda pare ergersi fuori dal coro: la sua estetica é grezza e semplice ma allo stesso tempo sofisticata. Simon abbandona l’archetipo della femmina parigina chic e alla moda e giunge ad assemblare forme innovative e sempre ben strutturate.
Traendo ispirazione principalmente dalla sua giovinezza negli anni 90, dal sole e dal mare egli predilige campiture cromatiche pure e squillanti, riserva poi al bianco un ruolo dominante. Limita fantasie e ornamenti all’essenziale “non amo i dettagli in linea generale” dice.
“Non so se i capi delle mie collezioni riflettano la mia personalità, la gente dice di sì. Credo che il mio stile sia fresco e naive e non posso dire che io sia innovativo e naive a tutti gli effetti, ma.. perché no?”.
di (Deborah Maggiolo)