Minimal? No, puro. È così che il duo stilistico Lucie and Luke Meier definisce il nuovo corso dello stile di Jil Sander. A Milano Moda Donna è andata infatti in scena una collezione Autunno/Inverno 2020 dalle linee tanto essenziali quanto delicate, che proietta la Maison tedesca nell’olimpo dei marchi dalla femminilità intellettuale. Complice anche una location da performance di arte contemporanea.
Jil Sander A/I 2020 all’ADI Design Museum
Un po’ cattedrale, un po’ industrial, sicuramente tempio del design. E della moda. L’ADI Design Museum non ha ancora aperto ufficialmente i battenti come casa/museo del design (lo farà a giugno, quando ospiterà oltre 300 opere premiate con il Compasso d’Oro), ma ha già iniziato a far parlare di sé come location perfetta per gli eventi di moda. Soprattutto quando a sfilare nelle sue enormi sale sono brand dall’allure fortemente contemporaneo come Jil Sander, che ha trasformato gli spazi imponenti dell’ADI in un set artistico immersivo.
Mercoledì 19 febbraio le modelle di Jil Sander hanno infatti camminato lungo file di semplici sedie di legno, sulle quali si sono poi sedute e sono rimaste per tutta la durata del défilé. Un’immagine di elegante quotidianità, un invito al pubblico a vedere la collezione Autunno/Inverno nella sua interezza e non solo come un flash di uscite. Ad esaminarne i dettagli e a ricordare che i vestiti sono fatti per essere indossati, non solo guardati.
Linee pure e outfit passe-par-tout per Jil Sander
La collezione A/I 2020 di Jil Sander sembra quasi voler eseguire un guardaroba essenziale, sintesi di capi che perdurano nel tempo senza perdere eleganza, femminili senza frivolezza. Largo dunque a blazer sartoriali portati su abiti in lana alla caviglia, a completi pantalone monocolore dal tessuto solo apparentemente rigido che smorzano il rigore con giochi di sovrapposizione di tasche bottoni, ad abiti in taffetà quasi impalpabili, volutamente non strutturati.
Grandi protagonisti della stagione fredda di Jil Sander sono i capi spalla, logica naturale per una donna che vive la propria eleganza con pragmatismo. Si va dal cappotto a uovo alla blusa in pelle con maniche a palloncino, passando da cappotti impeccabili resi morbidi da cinture in vita e modelli accappatoio in caldo mohair, fino ad arrivare a cappe a trapezio smanicate che rasentano l’opera di design. Ma il vero oggetto del desiderio sono i lunghi vestiti in lana, ciniglia e cashmere: che siano a costine o lisci, portati soli o abbinati a stole oversize, abbracciano la figura senza enfatizzarne la silhouette. Un inno alla comodità senza scivolare nell’eccessivamente rilassato.
Menzione d’onore per gli accessori: geometrici, maxi e micro, dai bauletti alle borse trapezoidali, dalle clutch agli stivali in pelle nei colori della collezione. Ed è proprio la palette dei colori a sottolineare ancora di più il delicato gioco di equilibri fra maestria sartoriale e voglia di semplicità di Jil Sander: gli essenziali bianco e nero predominano, accostati alla morbidezza del crema, dell’écru, del blu iris, del rosa pallido. Non mancano però sprazzi di colore più acceso, lampi di rosso e bagliori metallici. A ricordare che anche nella purezza il carattere c’è, e si vede.
di Martina Faralli