Visionaria. Inclusiva. Anticonvenzionale. La collezione Uomo Autunno-Inverno 2022 di Louis Vuitton è l’encomiabile lascito creativo di Virgil Abloh, immaginata dal compianto direttore artistico, prima della sua prematura scomparsa.
Tra sogno e realtà
Dall’etereo titolo di “Louis Dreamhouse”, il Carreau du Temple di Parigi apre il sipario alla nuova collezione Uomo Autunno-Inverno 2022 di Louis Vuitton. L’ottava ma anche ultima creazione del direttore creativo Virgil Abloh è un concerto di creatività e immaginazione che, ad alto volume, omaggia l’eredità dello straordinario artista.
Tra acrobazie di parkour pronte a sfidare la gravità e la musica dal vivo dell’orchestra Chineke diretta dal maestro Gustavo Dudamel, il fashion show ha preso forma. Un susseguirsi di capi dall’allure prettamente street ha rappresentato il linguaggio di diversità, di inclusione, di parità e di black culture al quale Virgil non ha mai smesso di dar voce. “Appartengo a una generazione che fa una ricerca su quali regole rompere. O meglio, su quali sono le regole autentiche”, ripeteva Abloh con la sua moda.
Immaginazione fuori dalle regole
Ed è così che ben lontano da qualsiasi stereotipo, la creatività è spinta al di là di qualsiasi dettame, tra sogno, fantasia e realtà. Un equilibrio di simmetrie distanti, con morbidissime felpe teddy e bermuda con lunghissime calze fin sopra al ginocchio, sino a impeccabili completi classici. Il denim è predominante ma lascia sapientemente spazio anche ai velluti cangianti, al raso e al tulle.
I pantaloni, a vita rigorosamente bassissima, sono ricoperti da una pioggia di paillettes luminose o dal jeans logato. Il total black and white è in contrasto alle sferzate del viola brillante, del verde acido e delle stampe patchwork a tema floreale. E ancora tute, maglioni jacquard, gonne lunghe in tulle multistrato, sneakers, stivaletti gommati e maxi borsoni da viaggio.
Attraverso la magia di un sogno, “Louis Dreamhouse” è il saluto a Virgil Abloh che, sino al suo ultimo respiro, ha nutrito la sua ineguagliabile immaginazione.
di Eleonora Formicola