La sfilata a Parigi
Calendarizzata al primo giorno della Fashion Week dedicata all’Haute Couture, lunedì 5 luglio, si è svolta a Parigi la sfilata di Giambattista Valli, che ha presentato la collezione Haute Couture 2021.
La composizione di Mozart “Lacrimosa” ha fatto da sottofondo alla sfilata, filmata tra diversi quartieri di Parigi; le riprese si sono spostate da luoghi che trasmettono un senso di sconosciuto e di incognito a sentieri verdi e luminosi.
L’ispirazione, come ha detto Valli, è la Parigi notturna.“It’s like a blind date, that feeling that we want back again soon after the never-ending lockdowns and all the introspection we have done in the past 12 months”.
Per lo stilista, Haute Couture è qualcosa di fuori dall’ordinario e di esagerato nelle taglie troppo grandi o troppo piccole, nelle forme troppo ampie o troppo strette, nelle idee. È un contesto in cui “you go big”, dove non esistono vie di mezzo.
Le acconciature delle modelle sono stravaganti, abbellite con fiocchi e piume, perfettamente in sintonia con gli abiti indossati che catturano subito l’attenzione. Tutto è curato nei minimi dettagli.
Questa collezione trasmette a pieno il momento storico che stiamo vivendo, caratterizzato da voglia di ripartire ma anche da incertezza per il futuro, dalla “joie de vivre” e dall’imprevedibilità.
La collezione
In questa collezione Haute Couture è chiaramente presente l’heritage della Maison, e lo si vede soprattutto dall’immancabile tulle, proposto in colori e tagli diversi.
Gli abiti sono arricchiti da piume, volant e volumi a più strati, il tutto lavorato a mano. Sono caratterizzati da tessuti diversi, da tagli che trasmettono un’idea di movimento, eleganti e che scolpiscono la silhouette femminile. La palette della collezione varia dai colori accesi a quelli pastello: dal nero al fucsia, dal rosa antico al verde lime.
È una collezione quasi esagerata, che trasmette dinamismo e vivacità, bellezza ed entusiasmo. È un invito a sognare, osando ed esagerando, a vivere senza paure e tornare sotto i riflettori della propria vita.
di Sophie Properzi