Riuscire a rendere attuale qualcosa che ha destato scalpore un secolo fa sembrava un’ardua sfida da affrontare per Daniel Roseberry, eppure chiude il suo terzo anno a capo della direzione creativa di Schiaparelli con un altro grande successo. Gli ingredienti di base restano invariati, l’astronomia, il Surrealismo e l’anatomia miscelati a tanta ironia, sovversione e dettagli maxi.
La novità sta nella nuova contestualizzazione, ed è qui che viene in mente un’altra corrente artistica, quella della decontestualizzazione, il Dadaismo. Roseberry afferma, con questa collezione, di parlare sia alla donna che cerca abiti da sera sontuosi in raso, che a quella alla ricerca di una camicia bianca di cotone e una gonna a tubino. È un’alta moda in cui vivere la vita, che sia una cena, l’ufficio, un volo aereo o un incontro speciale, o persino la spiaggia, dove parte dell’ispirazione di questa collezione nasce. E dove se non in Italia, a Porto Ercole, dove alloggiando al resort Il Pellicano osservava le donne agghindate per le loro occasioni.
Pennellate di oro su tessuto
Abiti e costumi richiamano i corpi di queste donne con pennellate dorate, minidress con seni che ricordano un altro couturier francese, con aggiunta di piercing al capezzolo. Il nemico di Instagram, che blocca qualsiasi contenuto né mostri uno di donna, si fa anche bottone di tailleur bon ton e tubini neri. Dai costumi da bagno ai tailleur per l’ufficio agli abiti da sera, dallo slip dress al lip dress, un abito in seta marrone con un dettaglio di labbra sul petto. Denim look, con bottoni di ogni genere che raccontano il brand e un tocco glitter inaspettato su una minigonna che si è seduta su una sabbia dorata. Ops! Il tutto si erge dall’alto di scarpe che richiamano i primi tacchi della Venezia del sedicesimo secolo, conosciute come chopines, camminarci sarà una sfida!
Gli accessori e i dettagli
Riconfermate le ormai iconiche borse, Face Bag, Nose Bag e la Secret Bag, che si tinge di impronte di mani in oro. Occhi sugli orecchini floreali, orecchie pendenti dalle cinture, nasi sui bracciali rigidi e occhiali cat eye che si potrebbero definire più delle maschere, anch’esse in oro, da cui si intravede solo attraverso piccoli fori.
E se il diavolo sta nei dettagli, questi sono decisamente infernali, soprattutto i ricami di perline come fossero formiche, un chiaro omaggio all’amicizia Dalì-Schiaparelli, su un tailleur rosso acceso. Le rifiniture dei revers delle giacche, anch’esse impreziosite di perline, ripercorrono le linee di un metro da sarta, come ad enfatizzare l’unione tra l’arte e l’artigianalità.
Da non perdere, entro gennaio 2023, la mostra Shocking! The Surreal World of Elsa Schiaparelli presso il Musée des Arts Décoratifs di Parigi, per approfondire le origini di questo linguaggio estetico in continua evoluzione.