Quando si entra nel mondo Armani, si assapora la vera essenza della moda.
La ricerca della semplicità e della portabilità è compito difficile per gli stilisti, ma la maison ancora una volta crea una collezione dal carattere “retrò 2.0 “.
Il minimalismo della scenografia lascia spazio alle modelle che fluttuano audaci, indossando dei capi di gran classe.
La musa maschia di Emporio Armani indossa con sfrontatezza capi del guardaroba di lui e li mixa ai tradizionali capi della sartoria femminile.
E’La ribellione e la forza delle donne di “Nikita”, capolavoro di Luc Bersone, che ispirano lo stilista.
Il capo che più colpisce è il maxi pantalone a caviglia dalla forma dolcemente arrotondata.
“Vorrei poi portare l’attenzione sui nuovi pantaloni. Somigliano a una gonna, ma non sono una lounguette. Li ho studiati ampi ma corti alla caviglia. Mi sono venuti in mente perché vedo sempre tante ragazze vestite soltanto con i leggings di pelle nera. Ecco, questi pantaloni sono un’alternativa più affascinante e sofisticata. In più si possono portare con tutto: ballerine, tacchi a spillo, persino gli stivaletti”, commenta Giorgio Armani.
Le gonne prendono volume grazie a piegoni presenti e ampie pences.
Le giacche destrutturate assumono forme inusuali che fasciano il corpo armoniosamente.
Re giorgio rivisita il little black dress con maestria, attribuendogli un’accezione easy ma concettuale.
I colori rappresentano il fil rouge che collega tutte le collezioni: nero, blu, bianco, grigio, beige, cipria.
L’unico momento di rottura è rappresentato dal giubottino di un turchese intenso, che si insinua con armonia .
Velluti, gessati, pois, lane e plissé si alternano e si mixano qualche volta a perle e strass che impreziosiscono gli outfit.
Le sciarpine /cravatte si tramutano in bijoux di plexiglas che cingono e decorano il decolté.
L’accessorio che domina la collezione è quello strano cappello: una bombetta ma più grande che quasi copre gli occhi e dona un’aria misteriosa.
Armani vive di moda e fa la vera moda, quella che si indossa, quella che si apprezza, quella che non si dimentica.
di (Sandra Mascali)