In un momento in cui la moda è ossessionata dagli NFT e dal metaverso, Virginie Viard ha reso un vibrante tributo all’artigianato tradizionale con la sua collezione Métiers d’Art per Chanel, presentata nel recente centro per laboratori specializzati della casa di lusso francese alla periferia di Parigi. Editori, clienti e celebs tra cui Sofia Coppola, Lucy Boynton e Vanessa Paradis si sono recati nella zona industriale a nord di Parigi, sotto cieli plumbei, per scoprire l’imponente edificio progettato dall’architetto Rudy Ricciotti, che ospita 600 artigiani.
Il teaser come annunciatore di un gioco unico di sinergie
È il caso di dire, quando l’animazione si mette al servizio dell’ artigianato. Consuetudine, prima del debutto in passerella della collezione, decifrare un teaser capace di scaturire sensazioni uniche negli spettatori. Chanel ha dato (quasi) carta bianca a Remembers Studio, che ha creato un teaser originale sotto forma di film d’animazione. Il cortometraggio presenta otto modelli legati alla Maison delle doppie C, tra i quali Mica Argañaz, che compiono un’ evoluzione in universi ispirati agli otto produttori.
Tra questi troviamo le ricamatrici Lesage e Atelier Montex, la plumassier Lemarié, il plisseur Lognon, il calzolaio Massaro, l’orafo Goossens, il cappellaio e modista Maison Michel e il parurier Desrues. Il teaser ha reso l’idea in modo giocoso, seppur rispettando i diktat fondamentali della maison francese, di quello che si sarebbe visto in passerella: un mix tra dinamismo ed eleganza, intento di echeggiare il virtuosismo dei grandi artigiani, esperti nel dosare i simboli di Chanel, il savoir-faire della moda e l’architettura del 19M.
Fashion meets 19M
L’esterno grafico del 19M, edificio a nord del 19esimo arrondissement di Parigi, istituito da Chanel per ospitare tutti i laboratori degli artigiani del marchio, è un tripudio di cemento bianco, la cui facciata “filo di cemento” preannuncia dettagli ricorrenti nella nuova collezione 2021/2022 firmata dalla Viard e ne sottolinea la complessità del tessuto Haute Couture ricamato.
Il motivo a griglia della facciata è stato infatti ripreso nelle tasche ricamate del cappotto di tweed nero a colonna che ha aperto lo spettacolo. Fitti ricami in paillettes hanno evocato motivi graffiti, mentre pantaloncini larghi in maglia e una cospicua quantità di catene dorate facevano un cenno alla cultura streetwear. Amatissima e dal nome accattivante, Metropolitan.
Una pletora di capispalla per sfidare il freddo all’aperto: dai cappotti in tweed scintillante di paillettes argentate, abbinati a jeans decolorati con bordo arricciato o pantaloni logati CC, agli iconici cardigan, very comfy, con grandi tasche applicate, indossati su abiti e top di lustrini, fino ad arrivare a un bomber in tweed con maniche in felpa ricamate di perle, per rendere omaggio anche qui alla charmant Coco.
Potremmo definirlo un vero e proprio tiro alla fune tra le influenze urbane e le proporzioni degli abiti, tanto da sembrare orientati verso una clientela più matura con gonne midi, giacche e cappotti over size. Quasi tutti i pezzi della collezione sono stati impreziositi e resi scintillanti; in particolare un completo viola, dove un abito in maglia, un gilet di paillettes e una giacca di tweed rendevano la modella una star hollywoodiana in passerella.
Per i più “conservatori”, Virginie Viard ha pensato a una giacca nera con linee adornate di paillettes argentate; un cappotto di tweed color crema lungo fino a toccare terra e ad una versione sbarazzina della classica uniform Chanel: camicia bianca, pantaloni a sigaretta neri e spolverino di chiffon trasparente, il tutto reso attuale da un cappello da barca total black.
Never ending love…
Come fil rouge di lunga data tra il suo predecessore, il compianto Karl Lagerfeld, e i fornitori fidelizzati della maison, la Viard vanta di una conoscenza enciclopedica delle loro capacità e, nonostante ciò, si meravigliava, commuovendosi, nel vederli tutti sotto lo stesso tetto, in ampi laboratori progettati per sfruttare la luce naturale. Geniale e futuristico. “Sembra di andare all’università! Questo è un meraviglioso mix di architettura moderna capace di dialogare con tutti gli strumenti antichi che ha a disposizione”, le parole della direttrice creativa rendono l’idea di cotanta storia. D’altronde si sa, con Chanel restare a bocca aperta è un must.
L’attesa per Chanel Métiers d’Arts e le celebs
Prima dello spettacolo, gli ospiti sono stati divisi in gruppi per visitare alcuni dei workshop, in compagnia di celebs tra cui il rapper americano Pharrell Williams, la coreografa spagnola Blanca Li e il musicista francese Sébastien Tellier. Con indosso una giacca in tweed a quadri bianchi e neri e una gonna lunga ricoperta di tulle nero, Blanca Li si è unita a Hubert Barrère, direttore artistico di Lesage, per un tour nelle sue aree, che comprendono un archivio di 50.000 campioni risalenti al 1858, alcuni dei quali disposti su un tavolo, raccolti in un patchwork scintillante.
Quando gli è stato chiesto di descrivere l’impatto del trasferimento nei nuovi quartieri, Barrère ha ironizzato: “Siamo passati dal 19° secolo al 21° secolo in un solo giorno”. Oltre a facilitare gli scambi con altre realtà imprenditoriali, l’edificio, articolato intorno a un cortile-giardino, offre tutti i comfort moderni. La modernità ha la postazione di regia, ma si evince come alcune delle tecniche utilizzate dalla sua squadra siano rimaste invariate dal lontano Medioevo. “Nessun computer può sostituire la mano umana”, ha detto Barrère.
La mostra annuale Métiers d’Art, giunta alla sua 20° edizione, è un’esclusiva di Chanel, che funge da vetrina per le 41 aziende raggruppate sotto la controllata Paraffection dell’azienda. (Riforniscono non solo Chanel, ma dozzine di altri marchi di lusso in tutto il mondo).
Il lusso di saper dire “Grazie” ai collaboratori
Per mettere in luce l’immenso lavoro delle maison, Chanel ha sviluppato un’attivazione su più fronti, tra cui un film coreografato dal ballerino Dimitri Champlas, proiettato su schermi giganti prima dello spettacolo. Soo Joo Park, la modella e DJ che ha recentemente fatto il suo debutto come cantante con il nome di Ether, ha sorpreso gli ospiti saltando sul palco durante lo spettacolo per un’esibizione dal vivo.
La lista degli invitati includeva una playlist di brani firmati da artisti del calibro del rapper MC Solaar e Abd al-Malik, oltre a scrittori come Anne Berest e Nina Bouraoui. Nel frattempo, lo studio di animazione francese Remembers ha prodotto otto film d’animazione e illustrazioni che ritraevano modelli vicini alla maison Chanel in mondi immaginari ispirati a otto laboratori specializzati.
Ma forse i migliori ambasciatori del progetto sono stati gli ospiti VIP presenti
“Sono davvero sorpreso da quanto sia stato commovente guardare lo spettacolo ed essere qui di persona” ha detto Boynton. “E senti un tale senso di festa tutt’intorno, voglio dire, per testimoniare quel tipo di arte e quell’arte che cammina da vicino. E ovviamente, nel contesto del tempo a parte che abbiamo avuto, è stato molto speciale”.
La star di “Bohemian Rhapsody” era fresca di una visita a Goossens. “Ho avuto modo di vedere i gioielli in fase di realizzazione, ed è stato un promemoria così vitale della complessità che c’è in ogni pezzo e di quanto personale si senta quindi quando lo indossi”, ha sottolineato.
Vanessa Paradis ha lasciato parlare i suoi occhi straordinari, attratti dallo scintillio e dal glamour emanato dalla collezione. “Quando partecipo ad un fashion show, prendo sempre mentalmente appunti sugli abiti per gli eventi del red carpet e gli inviti nei palcoscenici più cool. Questo spettacolo è stato perfetto per questo mio tarlo, perché davanti a te hai tutte queste giacche di paillettes, cose che puoi completamente immaginare sul palco di un concerto, perché catturano la luce e si muovono così bene”, ha commentato la cantante e attrice francese. Una moda di lusso se consideriamo gli abiti in passerella, che meritano la stessa attenzione dedicata all’osservazione di una scultura o di un dipinto. Métiers d’Art stupisce davvero i sensi.
Chanel, Virginie Viard e la magia di Métiers d’Art
Un bilanciato piatto unico con al suo interno tecniche secolari contestualizzate nell’era contemporanea. Così si è presentata la collezione 2021/2022 Métiers d’Art, con una Virginie Viard sognatrice, al passo con i tempi, che getta uno sguardo sulle strade e sull’amore dei buyer verso la logomania; Chanel ha riempito le pagine di Instagram con le doppie C in diverse declinazioni! Una collezione che lascia senza parole, brava nel guardare indietro, da dove e da come tutto è iniziato: dallo streetwear alla musica, oggi è l’Haute Couture a tenere le redini, impegnandosi nel far sopravvivere l’artigianato raro e prezioso, garantendogli un futuro roseo.
di Agnese Pasquinelli