Rondò Armaniano il titolo di questa collezione ispirata a un quadro di Arlecchino, da cui trae la leggerezza e naturalmente i pattern geometrici, preannunciati dalla passerella allestita presso la Garde Républicaine, composta da grandi losanghe rosa, turchese, verde smeraldo e blu royal. La leggerezza come sempre, in pieno stile Armani, viene percepita sia dalla desaturazione dei colori scelti, tipici della palette “summer” in termini di armocromia, che nelle trasparenze e i ricami utilizzati.
Ancora una moda da sogno
In occasione di questa settimana all’insegna della libertà di espressione attraverso la creatività e l’artigianalità, lo stilista ci tiene a ricordare che l’Alta Moda alimenta sogno, fantasia e sentimento. È questa l’atmosfera che si è respirata durante la sfilata; i colori dell’allestimento si riflettevano su quelli degli abiti come dentro a un caleidoscopio. Un’interpretazione gioiosa e sofisticata della maschera tra le più famose della Commedia dell’Arte, che ha contraddistinto l’Italia nel mondo, come lo stile Armani ha fatto negli ultimi quarant’anni.
«Non ho pensato subito a Venezia, ma il riferimento al carnevale e alla commedia dell’arte in qualche modo mi hanno portato lì, a quell’atmosfera. Il luogo dell’immaginazione che accoglie questa fantasia Privé, a cui ho dato il nome di Rondò Armaniano, è un ballo in un palazzo rococò, con le luci moltiplicate dalle rifrazioni di cristalli e candelieri. Sono noto come un realista, un pragmatico della moda, ma ho anche un lato più eccentrico e fantasioso. Le losanghe, infatti, passano dagli abiti alla passerella, avvolgono tutto e la musica di sottofondo amplifica l’effetto».
Le pezze di Arlecchino vengono nobilitateLe losanghe assumono svariate forme. Dai cappellini-fermaglio ai dettagli sulle giacche, reggiseni di lunghi abiti, profonde scollature a V e naturalmente orecchini, fino a trasformarsi in abiti-rete per lussuose catture. La collezione inizia dai look spezzati composti da giacche bolero e pantaloni di ogni foggia, morbidi alla caviglia, lucidi con dettagli di perle, corti alle ginocchia e lunghi con spacchetto a tulipano, alternati a gonne a portafoglio.
Gli abiti si sviluppano nelle linee a colonna, ad anfora e a campana, e si impreziosiscono di gorgiere, dalle più piccole e fitte alle più voluminose e modellate sul decolleté, insieme a fiocchi e fiori colorati. Al calar della notte le losanghe degli abiti si accendono di luci, catturate dai ricami di jais e paillettes, brillano come la Torre Eiffel simbolo della Ville Lumière, che ancora una volta ha ospitato il couturier Giorgio Armani.