Forme oversize, il Louvre e tanta arte classica: la Fashion Week parigina si chiude con il defilé disegnato da Nicolas Ghesquière. Louis Vuitton mette un punto al dibattito più vecchio del mondo: l’arte è moda, ma la moda è arte.
Il nuovo classico
Leggenda narra che per la collezione Autunno/Inverno 2021 di Louis Vuitton, il direttore artistico Nicolas Ghesquière abbia scelto prima la location e poi modellato le sue idee intorno a essa. Scelta legittima, se la location in questione è il tempio dell’arte francese.
La Galerie Michelangelo, che ospita la selezione di sculture italiane in terra francese, e la Galerie Daru, con le maestose statue greche e latine, fanno da passerella ai look audaci e abbondanti della Maison parigina. Modelle dai capelli volutamente lunghissimi a richiamare le chiome ribelli della Venere e delle Muse, avanzano tra i corridoi storici del Louvre facendo slalom tra le ricchezze dell’arte classica.
Ghesquière, però, porta la classicità non solo nel contorno, ma anche nella collezione stessa. Antiche dracme e statue greche si dipingono di mille colori, quasi a richiamare la pop-art, e ricoprono magliette, vestiti, giubbotti. Gonna a frange e maglia giromanica lunga e dalle spalle strutturate, a richiamare l’uniforme dei gladiatori romani, sono tappezzate da un mezzo busto su sfondo multicolor e unite a sandali da guerriero con i lacci fino alle ginocchia.
I giubbotti dalle forme extra large sanciscono la vittoria dell’ingombrante sul filiforme, dello spazio sulla tendenza passata a ridurre la stoffa a pochi centimetri. La nuova parola d’ordine è oversize, nelle forme e nelle lunghezze. Anche il logo si rinnova, diventa più giocoso su una maglia tempestata di monete antiche coloratissime, Louis Vuitton tappezza lo sfondo come un graffito dalle mille tinte e dimensioni.
Colonne, capitelli e la famosa greca, uniti a pelle e borchie di gilet opulenti e super rock, sanciscono l’unione tra classico e moderno che questa nuova collezione firmata Louis Vuitton punta a regalare. Sbaragliare gli schemi e pensare fuori dalla scatola tenendo sempre presenti le radici dell’arte, la culla della bellezza e dell’umanità, è il punto di partenza e d’arrivo dell’innovatore Ghesquière, che ancora una volta stupisce e ispira il mondo della moda.
Louis Vuitton x Fornasetti
Le statue e i busti ellenici e latini non sono tutte farina del sacco Vuitton, però. In aiuto della Maison, la fama intramontabile delle grafiche classiche ed eleganti di Fornasetti ha permesso un connubio inaspettatamente vincente. La collaborazione è nata quando Ghesquière, spulciando negli archivi del brand di design, ha selezionato i corpi scolpiti e dinamici uniti alle varie e affascinanti monete antiche.
Il risultato è un inno alla riscoperta dei classici come nuovo moderno, come moda intramontabile che, sparsa qui e là sui capi, trova la sua più grande espressione negli accessori. Le gazzelle di Vuitton, infatti, falcano i corridoi del Louvre con sandali da gladiatore romano e delle pochette a forma di Dracma, la moneta più famosa del mondo ellenico antico.
La capsule collection, che in futuro coinvolgerà anche disegni di serrature, chiavi e ritratti, trasforma le borse del marchio parigino in uno barocco e ancora più iconico scrigno di unicità. La borsa Cannes in pelle ospita il Battistero di Firenze come prezioso ornamento, mentre la borsa Petite Malle è ricoperta da una cupola in pelle.
di Annastella Versace