Classe 1975, sinonimo di purezza, eleganza e leggerezza, si fa spazio all’interno del panorama fashion italiano Lucio Vanotti.
Nato a Bergamo, ma milanese ormai da vent’anni, dopo aver perseguito gli studi artistici ed essersi spostato nel campo del design frequentando l’Istituto Marangoni, nel 2003 insieme a Masi Marika, lancia il brand “February” in collaborazione con alcuni produttori giapponesi. Solo nel 2012 esporrà per la prima volta una collezione minimalista e razionale che porta il suo nome.
In seguito alla sua partecipazione a “Who is on the next?” (progetto scouting promosso da AltaRoma, con l’obiettivo di scoprire giovani talenti nel campo della moda nazionale e internazionale) riesce a guadagnarsi la luce dei riflettori e a mostrare quella che è la sua vera natura. “Per me non è stata una competizione ma uno scambio di critiche e di idee, un’occasione di confronto”. A riconoscere inoltre il suo grande talento è stata l’icona del lusso Giorgio Armani. Lo stilista, ormai da anni, offre la possibilità alle nuove promesse di presentare la loro collezione presso il rinomato Armani Teatro in via Bergognone a Milano e quest’anno è la volta dello stesso Vanotti. Il suo show-debutto si terrà il 16 gennaio, alle ore 11:30, durante dunque l’attesissima fashion week milanese. Armani dichiara di essere attratto dall’entusiasmo e dal senso d’iniziativa, tanto da prospettare per questo nuovo talento un futuro scintillante e pieno di fama.
Capi leggeri, semplici e chic: questi sono gli ingredienti del suo successo. Considerandosi un anti–romantic fashion designer, Lucio Vanotti decora il suo mondo di linee parallele, griglie e tagli netti, elementi che ricordano la “spigolosità” della tradizionale architettura giapponese. Geometrie dalle nuances neutri che abbracciano il corpo in maniera armoniosa.
“La sua idea di stile signor Vanotti?”
“Quando c’è realtà e individualità”.
Di Federica Giampaolo