Giunta alla sua terza giornata, la Milano Fashion Week ha già sentenziato le sue tendenze per la prossima Primavera/Estate 2023 raccontando allo stesso tempo, come solo la moda sa fare, la nostra epoca. Prada continua il suo percorso di ricerca dell’uniforme guidato dalla Signora e Raf Simons, che stavolta si sono affidati al regista danese Nicolas Winding Refn, noto per il film Drive con Ryan Gosling, per dare le giuste immagini al loro messaggio.
I protagonisti e il set
Queste immagini sono andate on-line qualche giorno prima della sfilata, insieme ad un’intervista a tre in cui Nicolas Winding Refn paragona il loro trio ai protagonisti del film di Sergio Leone del 1966 Il Buono, il Brutto e il Cattivo, dove, in questo caso da artisti, anche loro sono dei cercatori d’oro per trovare il giusto modo di esprimere la propria creatività. L’obiettivo di questa collezione era la convivenza di eterni contrasti, sartoriale e femminile, rigoroso e malizioso, toni neutri e tinte fluo. Un’angosciante ricerca di equilibrio tra le parti, ben evocata dall’ambiente interamente nero, composto da quinte teatrali e dalla musica dal ritmo incalzante.
Un uniforme per tutte le occasioni
Il tutto è tradotto in completi sartoriali che nascondono sul retro un’anima romantica in tulle, cappotti che sembrano coperte venute fuori dal baule della nonna, per i loro dettagli leziosi di pizzi e fiocchetti. L’uniforme Prada stavolta fonde le occasioni, giornaliere e serali, dando vita ad una bodysuit tanto rigorosa e formale quanto vezzosa come una tutina da notte. Su quest’ultima viene posta anche una trasparente sottoveste in organza con logo e ricami sul petto.
Capi vissuti, appunto, in tutte le occasioni; lo dimostrano le stropicciature, dal gusto Y2K, su giacche, cappotti e persino borse. Gli accessori sono spesso l’unico accenno di colore tra tanto grigio, bianco e nero, insieme a rosa sorbetto, verde jalapeno, arancione bruciato e giallo pastello. Una uniforme che necessita di una sola scarpa, nelle tonalità già citate, un modello Mary-Jane chunky con suola e tacco rubati ad un texano.
L’ambientazione firmata ancora una volta dallo studio Amo/Oma di Rotterdam era letteralmente una base nera su cui trasmettere le immagini di Nicolas Winding Refn e dove le modelle, con le loro lunghissime ciglia finte, raggiungevano la loro occasione con la giusta uniforme.