Marni Milano Fashion Week, bioetica ed ermafroditismo
Marni FW 19-20; sul catwalk si assiste al risultato di un lasciapassare di intrecci fiabeschi, suturati da una (volutamente irrispettata) bioetica femminista: a essere femminilizzate sono figure come Frankenstein e lo Stregatto.
Androginia “matchata” ad ermafroditismo, evocato dalla presenza di donne-uomo. O semplicemente vediamo il coronamento del sogno di Frankenstein, nel chiedere a Victor di creare una donna-mostro da poter amare.
“Come puoi dire che ho paura, ho sette vite comunque. Non ero sempre un gatto, usato per essere come te in effetti. Miao!”, (Pussy X di Kas Product). Sul riecheggio di queste parole, uno dopo l’altro gli abiti di ready-to-wear, cipigli alternati a sguardi allucinati, catene e suture di piercing.
In Ventura Lambrate una scena tetra e gotica, horror e fantascientifica, in cui dei mostri si manifestano per volere del proprio artefice, esprimendo la paura diffusa dallo sviluppo tecnologico.
Moda Marni 2019-2020, la collezione
La collezione Marni ancora una volta può definirsi architettonicamente complessa; a essere spezzata è la costante dell’oversize, a volte interrotta da outfit in cui viene risaltata la silhouette. Ciò che si denota a primo acchitto in questa avanzata gotic-fantasy è la totale assenza di pantaloni; lo stesso Francesco Risso in uscita finale veste un gonnellone in tartan.
Le geometrie dei capi estricano il concetto del doppio e la difficile distinzione tra allucinazione e realtà, supportate da forme zigzaganti conferite dall’uso della piega. Plissé e drappeggi si coalizzano in un’intesa volta ad una cinetica incontrollata; la fissità è un’esclusiva degli sguardi dei modelli.
Per i tessuti la scelta ricade sul satin che vira dal rosso al rosa, dal bianco al nero. Esso appare nei top e nei bottom, ma anche nei dettagli, come le fodere a contrasto degli ampi trench in pelle croco.
Scolli profondi versus colli alti, fusciacche fluttuanti si attorcigliano alla nuca per ricadere in avanti sul busto, divenendo delle vere e proprie bluse, fissate da reti di catene e amuleti. Il cowhide leather proprio di Marni lo ritroviamo nei cinturoni, nei profili delle giacche e nelle nappe degli ankle boots.
I colori Marni, espressionismo cromatico
Il rosso è sicuramente il colore preponderante di questa collezione. La palette nella sua totalità richiama l’Espressionismo tedesco, caratterizzato dalla ricerca del soggettivo nella realtà circostante. Una dedica all’emozione e alla sensualità, in forte contrasto con l’espressione efficace dei volti, capace di stimolare e impressionare l’osservatore. I contrasti e i paradossi fanno parte degli uomini così come dei mostri, creature avvezze alla ribellione.
di Selena Celio