Il finale della sfilata di Missoni si trasforma in una Women’s march in piena regola. Un esercito di modelle con indosso la collezione Autunno/Inverno 2017 della Maison di Varese ha sfoggiato i Pussyhat, i cappelli con le orecchie da gatta divenuti simbolo delle marce per i diritti delle donne che nelle ultime settimane hanno affollato le strade di moltissime città.
“Mostriamo a tutti che il mondo della moda è unito e senza paura”. È stata proprio la designer Angela Missoni a salire sulla passerella, supportata dalla sua “famiglia” di creativi, e a dichiarare con fermezza il suo impegno a combattere contro chi perpetra soprusi verso il mondo femminile. Un’allusione neanche troppo velata alle politiche e alle dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
E di fermezza parla anche la stessa collezione A/I 2017, ispirata ad una effige di forza granitica: il Monte Rosa, il cui profilo ha fatto da sfondo alla passerella meneghina. Per Angela Missoni, le donne che si schierano insieme per i propri diritti sono come una montagna: inamovibili.
Cappotti in cotone pesante, pantaloni culotte, gonne longuette, morbidissime sciarpe in pelliccia extra long, patchwork di jacquard geometrici, le arcinote stampe a zigzag sui capi di maglieria e sui guanti abbinati: gli abiti in passerella, dalle linee semplici e super portabili, hanno esaltato l’atmosfera montana grazie ad un’esplosione di colore, per chiudere con soffici maglioni bianco panna abbinati a calze di un rosso acceso. Come un inno alla donna che sa stare comoda senza smettere di distinguersi dalla massa.
Siamo sicuri che, mentre lo show si chiudeva sulle note di People have the power e Angela Missoni faceva il suo emozionante monologo, in molti si saranno ritrovati a pensare: “Sì, women have the power”.
di Martina Faralli