Moschino FW18 in viaggio nel tempo: passato o futuro?

Apparentemente una retrospettiva Space Age dedicata ad una Jackie Kennedy clonata in blu sul pianeta di Star Trek, la sfilata Fall/Winter 2018 di Moschino presentata da Jeremy Scott in occasione della Milano Fashion Week è molto di più.

Tunnel futuristici, eleganti completi in stile Mod, colori pop e pastelli zuccherati, come arancio, turchese e rosa. Non si tratta di una semplice collezione bloccata in un passato kitsch, bensì del risultato di un’ossessione da parte del designer verso le teorie della cospirazione.

A Marilyn [Monroe] è stato detto da JFK che gli alieni fossero reali e lei ha deciso che voleva testimoniarlo pubblicamente. Il governo l’ha uccisa e poi ha dovuto uccidere lui per aver condiviso queste informazioni, OK?”, spiega Scott nel backstage, dichiarando zero responsabilità per la sua affermazione da sempre pre-esistente sul web, ma accettando l’incarico di romanzare il tutto nel nome della moda.

Faccio un passo in più e mi chiedo: Jackie era un alieno? Era un androide? Come ha sopportato il dolore per l’assassinio? Tutto il ridicolo in lei per essere una così calma e arrogante Bouvier troppo buona per essere un’icona americana? Come ha fatto se fosse davvero umana?”.

Ecco quindi che la First Lady diventa una perfetta aliena ed androide pop dall’area angosciata e placata, così come suggeriscono le stampe collaborative dell’artista australiano Ben Frost, creatore di collage di immagini di volti a fumetto, confezione di farmaci e cartoni, tra cui il Coniglio Trix. A differenza dei cereali zuccherati, le impronte di Frost non erano per i bambini: offrivano qualcosa per gli appassionati di arte in cui affondare i loro denti.

Per il finale, Scott ha ritirato Jackie in favore di Marilyn, sfidando il suo iconico look da sera con un elegante e luccicante look di paillettes per abiti ibridi, che erano in parte bomba del passato, in parte una moderna sirena da tappeto rosso.

di Benedetta Longobardi

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