NWFW SS 22 | American Collections Calendar
Tempo di fashion month, tempo per la moda e per la Big Apple di ricominciare ad acquistare nuovamente sapore. Con lo zampino della Casa Bianca, New York si riaccende e fa di questo fittissimo calendario di eventi in presenza e show real life, l’opportunità per riaffermare la resilienza e l’indipendenza della moda americana, oltre che della città stessa come forza della moda globale.
In questo modo Tom Ford, Presidente del Council of Fashion Designers of America (CFDA) ha anticipato questa NWFW, o meglio, American Collections Calendar. La decisione di mutare il nome è un segnale importante per un approccio nuovo alla moda, al di là del tempo e dello spazio; Mr. Ford si rivolge ai talenti del fashion americano per consolidare il sostegno del CFDA agli stilisti oltreoceano, indipendentemente dal luogo o dalla data di rilascio della collezione.
Moschino è una di quelle maison che, pur avendo un designer americano (Jeremy Scott), ha sfilato sempre nella città meneghina, ad eccezione di qualche evento fuori dal calendario ufficiale americano per il quale ha fatto ritorno in America.
Moschino SS22
Una giornata umida e grigia a Manhattan, ma Moschino aveva l’antidoto giusto: un’esplosione di colori e fantasia capace di riempire la passerella in Bryant Park. La mente fertile di Moschino, Jeremy Scott, ha sempre ribadito di essere una persona seria, ed è per questo motivo che la sua è una moda divertente. Nulla di più vero. Il debutto della fashion house italiana alla NWFW per presentare la collezione SS22 è apparso come una scena di “Zoolander”, di fronte agli occhi di un front row eccezionale, tra cui Megan Fox, stupenda in completo blu ad esaltare la sua forma fisica, e le sorelle Hilton.
Bottles up! This is Moschino Fashion Show
Nonostante l’incessante pioggia, il barometro dello stile si è spostato sul sereno e sul divertimento durante la sfilata di Moschino. Quello di Jeremy Scott è un mondo immaginifico, e la sua collezione SS 2022 non ha abbandonato elementi riconducibili a una fanciullezza talvolta perduta, che ha esaltato trasmutandola nei corpi degli adulti, omaggiando l’empowerment femminile e la maternità.
“Madrina” di questa miniera d’oro a tema baby non poteva non essere Gigi Hadid, musa di Scott e neo mamma, che per l’occasione ci ha regalato due uscite da fuoriclasse; ha aperto la sfilata con un set bralette, giacca e minigonna azzurro baby stampa gattini ed elefantini, arricchito da una maxi collana logata multicolor, ma il vero wow lo fa pronunciare al secondo outfit, quando decisa, calca la passerella vestita in un long dress monospalla, con la proboscide al posto della manica, un elefante a mò di spallina e un maxi biberon come accessorio, che ha morso con audacia e fierezza ad esclamare: “sono mamma e posso essere cool”.
“Ladies who lunch!”
Ladies who lunch! Potrebbe essere il titolo e la trama perfetta per la collezione SS22 di Moschino, anche se a distogliere l’attenzione da questo pranzo tra signore, sono i continui riferimenti agli animali, ai cuori sugli abiti e gli accessori, facendo intendere che Jeremy Scott si sia ispirato al mondo dei più piccoli. In fondo però le due cose possono dialogare perfettamente, trasformando un pranzo in un perfetto Baby Shower a Manhattan…tra mamme e piccini!
I set coordinati con gonne a matita e giacche corte hanno aperto lo show attingendo da una nostalgia degli anni Cinquanta, nella palette del viola, rosa e blu baby che si alternavano a sorprendenti tocchi in verde neon. Jeremy Scott ha voluto poi toccare lo stile preppy anni Sessanta riprendendone le acconciature, l’utilizzo di guanti patchwork, scarpe bebè alla Mary Jane e occhiali da sole oversize. Lasciandosi alle spalle il vintage, le giacche con colletti da grembiule dell’asilo e bottoni a forma di cuore, Jeremy Scott fa un balzo ad oggi puntando sul sex appeal; in passerella hot pants, top senza spalline, trench corti indossati su reggiseni in seta.
“Ladies who lunch” è una collezione pensata per una mamma baby boomer in carriera, intenta a godersi la sua maternità ricordando l’infanzia trascorsa. Caratterizzata da richiami a personaggi cartoon, dove orsetti, elefantini, giraffe e altri animaletti sono i protagonisti di abiti, tailleur e accessori. Un carosello che si protrae in tutta la collezione, persino sugli abiti da sera nel finale, dove si vedono spuntare dal corpetto orecchie da coniglietto o una grande giraffa imbottita.
Parole chiave: America, inclusività e rinascita
La sfilata di Jeremy Scott ha di gran lunga superato le alte aspettative. Lo show ha assunto un significato che va oltre al tema della collezione. Il designer ha spostato l’ago del fashion e delle tendenze su cambiamenti di maggior importanza a livello umano. Un momento della sfilata che fa riflettere, oltre il trovare la top curvy Precious Lee, Winnie Harlow con la vitiligine, è l’arrivo in carrozzina di Aaron Rose Philip. Modella transgender, paraplegica e di colore, ha attraversato la passerella e accompagnato Scott nel finale, in un tailleur giacca e gonna giallo come il sole. Un colore di positività, come questi atti di inclusione che vogliono essere sinonimo di speranza verso un reale cambiamento della società.
di Agnese Pasquinelli