Paris Fashion Week: la città delle luci si prepara alla settimana della moda
Parigi è l’ultima delle quattro città della moda ad ospitare la Fashion Week, e anche quest’anno siamo sicuri che la città continuerà a raccontare in modo impeccabile il mix fra heritage classico e prestigioso che la contraddistingue, nonchè sorprendenti novità.
Nonostante qualche intoppo a causa del Coronavirus, che ha causato la cancellazione delle sfilate di Masha Ma, Uma Wang, Jarel Zhang, Maison Mai, Calvin Luo e Shiatzy Chen, si inizia lunedì 24 febbraio, fino a martedì 3 marzo: una lunga settimana densa di eventi e grandi nomi della moda, nuove aperture, pop up store e appuntamenti culturali.
Sarà Kenneth Ize ad aprire le danze; il finalista del premio LVMH 2019 è apprezzato per le palette audaci e per l’approccio innovativo ai tessuti tradizionali africani. A chiuderle, invece, sarà Louis Vuitton.
I big da non perdere
Chanel, Dior, Louis Vuitton: sono solo alcune delle maison francesi che vedremo sfilare questa settimana. Tra i big si attende la nuova direzione creativa di Kenzo, show previsto per mercoledì 26, subito dopo Lanvin: dopo la fine del rapporto lavorativo con i designer Carol Lim e Humberto Leon, fondatori di Opening Ceremony, il brand che fa parte del gruppo LVMH ha scelto di affidarsi a Felipe Oliveira Baptista, che ha già dimostrato le sue abilità in 8 anni da Lacoste come creative director.
Saint Laurent sfilerà il 25 febbraio, mandando in scena la donna sensuale immaginata da Anthony Vaccarello. E a proposito di donne sensuali, come quelle che amava il fondatore Yves, al Musee Yves Saint Laurent di Parigi debutterà in questi giorni ( dal 3 marzo fino all’11 ottobre) una retrospettiva dedicata a Betty Catroux, amica d’infanzia e soprattutto musa del designer, al pari di Loulou de la Falaise.
Alexander McQueen affronterà invece un anniversario speciale nel corso della Paris Fashion Week: quello dei dieci anni dalla morte del suo fondatore, che, si è certi, Sarah Burton troverà il modo di omaggiare il 2 marzo. Riuscirà a superarsi Stella McCartney? Dopo la sua Primavera/Estate 2020 che pare sia stata la collezione più etica di sempre, con il 75% di tessuti a impatto zero e materiali innovativi, siamo certi che la sua sfilata offrirà anche questa volta altri input in tema di sostenibilità, sempre più caro agli stilisti.
di Martina Curtotti