Una storia tutta italiana
Pierre Cardin, stilista italiano naturalizzato francese, è nato nel trevigiano da una famiglia facoltosa italiana finita in disgrazia dopo la Prima Guerra Mondiale. Ultimo di dieci fratelli, fu costretto a lasciare la Penisola per trasferirsi in Francia con la sua famiglia, in cerca di sostentamenti economici. Nel 1945 arrivò a Parigi lavorando per Paquin e, poi, anche per Elsa Schiaparelli. Fu primo sarto da Dior nel 1947, e nel 1950 aprì finalmente la sua boutique. Da lì iniziò la sua ascesa nel mondo della moda, arrivando anche alla realizzazione di collezioni di Haute Couture.
Motivi geometrici e spazio
Pierre Cardin mostrò, da sempre, grande interesse nelle figure geometriche, nelle linee rette e nel tema futuristico ispirato allo spazio. I suoi vestiti, infatti, avevano un look stilizzato, abbozzato e per niente femminile; lo stilista era molto più vicino a un’idea di moda unisex per uomo e donna, androgina, senza marcare e sottolineare le forme legate al corpo. Nel 1954, però, introdusse il bubble dress dalle forme finalmente arrotondate e femminili a livello della gonna.
La sfilata Cardin
La sfilata, per questa stagione Primavera/Estate 2025, si appoggia proprio al tema del futuro: “join us on a journey to the future”. Il primo look si mostra, dunque, futuristico: dal design geometrico e dal colore blu intenso, viene seguito poi da un secondo outfit di color arancione e da una bella tonalità sgargiante. Il terzo cambia ancora, è rosa e ha un’applique a sfera nella parte anteriore del vestito. Cardin ha deciso di giocare sulle forme e sui colori sgargianti per restituirci capi nuovi e all’avanguardia. Non esiste un abito che sia uguale a quello precedente, e in ognuna delle sue creazioni emerge un modo di concepire la moda sopra le righe.
Pierre Cardin si riconferma essere un pioniere della storia della moda, capace di riportare in auge look e colori appartenenti a ricordi di epoche lontane, e di farli apparire ancora innovativi e al passo con i tempi che fuggono.