Prada AI 2021: una collezione basata sugli opposti

Prada

Prada AI 2021

Trasmutazione, opposti e libertà sociale nella collezione donna Autunno/Inverno 2021 firmata Prada. La realtà è un insieme di opposti e la loro unione è la chiave per la libertà. Miuccia Prada e Raf Simons presentano questa nuova linea, focalizzata sulla trasmutazione: l’eleganza nella comodità, l’ornamento nel funzionale, il complesso nell’essenzialmente semplice.

Generi opposti e la libertà di conviverci

Miuccia Prada e Raf Simons prendono come punto di partenza la duplice natura umana, la polarizzazione che coesiste in ognuno di noi. Gli opposti vengono non solo associati, ma si toccano in un mix di complementarietà e contrasto. A guidare un insieme di elementi contrari sono prima di tutto il maschile e il femminile: la collezione Prada Autunno/Inverno 2021 vuole mostrare come uomo e donna possano convivere con entrambi i generi. Niente più convenzioni sociali, niente più rigidi confini tra elegante e pratico o tra semplice e complesso. La libertà trova spazio nella contraddizione. 

Energia del corpo, libertà fisica, gli opposti nel movimento

Per riflettere l’idea di autonomia dagli schemi tradizionali, si utilizzano “long johns” aderenti in maglia jacquard elastica. Tutti i capi vengono sovrapposti sopra questa “base” che funge da pelle. In questo modo vengono messi in luce l’azione e il movimento. Dove stanno gli opposti? Negli abiti morbidi, comodi, oversize, ricchi di pieghe e arricciature. Una fusione di linguaggi porta fuori dall’ordinario. Secondo questo principio, i vestiti sartoriali mantengono la loro classicità, ma si associano a spacchi che permettono al corpo di esprimere la sua energia. La libertà ideologica diventa fisica.

Gli opposti separano lo scopo dall’intenzione nella libertà dell’essere

La visione degli opposti non si limita ai movimenti del corpo, ma anche alla funzione dei capi. Ciò che di solito è considerato principalmente come un ornamento, può nascondere un lato pratico. La decorazione diventa così efficiente e razionale, mentre ciò che è comodo si trasforma in un abbellimento. Si fondono le essenze e le nature degli abiti: i cappotti dalle linee classiche assumono colori accesi, le paillettes vengono applicate a modelli sartoriali, le tute vengono riprogettate come abiti da sera e viceversa. La finalità per cui nasce un pezzo viene ribaltata e indirizzata nel senso contrario. Hanno un ruolo importante nella collezione i capispalla: partendo dalla semplicità del “wrap”, si utilizzano re-nylon e jacquard, “faux fur” e paillettes. Le modelle li portano con un gesto particolare, sorreggendosi il seno. Simbolicamente riporta a un senso di protezione, fragilità, ma anche grazia femminile.

L’effetto dei materiali opposti: la tensione come sfaccettatura della libertà

Il principio degli opposti è esteso a ogni particolare della collezione, dunque non può che riflettersi anche nei materiali. Se secondo le regole della società alcuni tessuti sono destinati a un preciso genere, con Prada e Simons subiscono una rivisitazione del contesto. Il risultato è che se le decorazioni appaiono semplici, l’associazione dei diversi materiali provoca tensione. Questa emozione viene ben moderata, ma è percepibile fin dai primi minuti della sfilata. A dare un contributo determinante è l’allestimento, creato da Rem Koolhaas e AMO, in “faux fur” e marmo, e la musica di Richie Hawtin aka Plastikman. Il motivo è semplice: per raggiungere la libertà bisogna staccarsi da ciò che si conosce, e questo provoca tensione.

La libertà secondo Prada, gli opposti si attraggono

Il concetto che Miuccia Prada e Raf Simons hanno messo in scena è la duplicità degli elementi. Soprattutto, però, emerge come le differenze possano unire, creando punti di forza. Gli opposti non vengono visti come qualcosa di parallelo e dalle nature inconciliabili, piuttosto come un realtà e un’occasione di libertà: l’attrazione verso ciò che è diverso e la meraviglia del contrasto. La collezione supera gli schemi della tradizione, rovescia i significati dell’ordinario, rompe le catene della convenzionalità sociale. L’idea è stata quasi estremizzata dai due stilisti, poiché il limite tra complementare e contrario è molto sottile. Dunque non resta che chiedersi: gli opposti si respingono o si attraggono?

 

di Veronica Pepe

Lascia un commento

Your email address will not be published.