Prada, una collezione uomo Autunno/Inverno 2021 tra architettura suggestiva e desiderio di calore umano
La collaborazione tra Raf Simons e Miuccia Prada continua a funzionare brillantemente, sarà perché sono aperti al confronto e amano scambiarsi idee, come loro stessi ammettono, o sarà semplicemente perché sono geniali di per sé. Certo è che la Men Fall/Winter 21 si può dichiarare un successo. Lo show digitale si sviluppa in un contesto multiforme, composto da ambienti differenti in cui design e architettura sono volti a risvegliare i sensi degli spettatori. Si entra in un “non-spazio”, che può essere esterno o interno, caldo o freddo; sicuramente soggetto a interpretazione. Miuccia si appresta a dire che il concept corrisponde al momento che stiamo vivendo ora: “we are in a bubble”, non definibile come interno e neanche come esterno. Chiusi in casa, ma proiettati verso l’esterno. È semplicemente uno spazio in cui ci sono solo emozioni.
Il focus è sull’aspetto fisico degli abiti, il calore, la morbidezza, il comfort che troviamo in essi. Tutte sensazioni che ci sono state tolte con l’isolamento. Allora ci pensa Prada a farle ricordare, risvegliando i sensi e, in particolare, il tatto. L’architettura è strettamente connessa ai capi; insieme trasmettono sensazioni. Vediamo pareti in “faux fur” che ricordano il calore umano, altre in marmo freddo, simbolo di solitudine; l’azzurro cielo, ovvero il sogno, e infine il viola e il rosso, intensi come le emozioni di questo periodo storico. Si crea uno spazio astratto in cui si susseguono senza tregua emozioni contraddittorie, assolutamente esenti da giudizio. La collezione è stata creata da un bisogno intimo di contatto e di relazioni umane, ciò non toglie che il duo creativo voglia lasciare al pubblico libera interpretazione.
Nel cuore della collezione: tattilità e fisicità
Tattilità e fisicità sono centrali in questa collezione. Si notano tante texture e tessuti differenti, dalla maglieria in jacquard a motivi geometrici, alla lana utilizzata per i completi gessati, al tweed bouclé e ai pellami di alcuni bomber che si uniscono al re-nylon, grande classico di Prada. Fantasie particolari e motivi geometrici vengono messi in risalto sulla fodera interna dei capi di outerwear, sui pantaloni e sotto ai blazer appositamente arricciati sulle maniche per far intravedere la maglia sottostante. Il classico minimalismo dei colori neutri di Prada si oppone alla brillantezza di certi colori, inusuali per il brand milanese, che si ritrovano anche sulle pareti e stimolano i sensi di chi guarda; il verde pastello in un cappotto monopetto, il viola intenso nei guanti, il giallo acceso in alcuni accessori.
La fisicità viene riscoperta: a volte esposta, altre nascosta. I bomber oversize si contrappongono ai cappotti di taglio dritto, monopetto o doppiopetto. Ma sono i “long johns”, o leggings da uomo, in maglia jacquard a dominare la scena con il loro doppio significato, di esposizione e di protezione; a volte sono proposti da soli, altre con l’outerwear a completare l’outfit. Creano una “seconda pelle” con cui la figura è messa in evidenza. New in questa collezione sono anche i guanti in pelle con contenitore rimovibile, che avevamo già visto in alcune calzature del brand come i combat boots. Il logo, infine, rimane ben visibile, soprattutto sull’outerwear, dove a volte appare anche più grande e imbottito.
di Alessia Mandelli