L’osservazione e il fascino della volta celeste ha, fin dai tempi antichi, influenzato enormemente l’uomo nella sua evoluzione. Più di tutti ad affascinarlo era il movimento apparente delle stelle fisse, l’idea di regolarità, di un ordine cosmico, di perfezione. Una proiezione verso un ignoto che tanto affascina quanto impaurisce. Una proiezione che suggerisce un’idea di speranza e un forte desiderio di tornare ad apprezzare l’essenza delle cose.
Una ricerca che prende forma in “An age of discipline”, una collezione che si interroga sul senso della moda. È proprio nel contesto pandemico che stiamo vivendo, infatti, che lo stilista di maison Schiaparelli, Daniel Roseberry, si domanda: “Cosa significa moda, cosa ha da dire la moda, in un’epoca in cui tutto è in evoluzione? E, riguardo a questa Maison, cosa significa surrealismo quando la realtà stessa è stata ridefinita?”
Un interrogativo che trova le sue risposte nella riscoperta della volta celeste come locus amoenus dove fuggire dal caos che pervade il vivere quotidiano. Al tempo stesso i cieli diventano la dimora di una mitica sacerdotessa, dea e aliena allo stesso tempo, che lo stilista immagina in diverse vesti. Il racconto di una metamorfosi. Lo stilista stesso ha spiegato questa collezione come un progressivo avvicinamento al proprio essere. Dalla sartorialità e dal rigore dei primi abiti, lo stilista accompagna lo spettatore verso nuove realtà. Realtà caratterizzate da abiti che simulano fontane dorate, copricapo in piume e abiti scultura con cabochon che omaggiano la mitologia greca.
La collezione
La collezione si apre con outfit bicolori bianchi e neri, fortemente strutturati e rigorosi nelle loro forme. Si sviluppa poi in copricapo aureola e orecchini ellittici, bustier dorati forgiati sull’uomo, dai quali prendono forma anelli planetari. Abiti che diventano vere e proprie architetture geometriche, silhouette affilate che assumono parvenze surreali. Al bianco e nero si accosta l’oro, per cui è stato dedicato uno studio ad hoc per perfezionare la tonalità. Un colore unico, formulato specificamente per la Maison, realizzato con pezzi di foglia d’oro 24k. Con questa metamorfosi Roseberry riesce a trasportare lo spettatore in una nuova dimensione.
“Disegnare questa collezione mi ha fatto anche capire qualcos’altro. Io disegno per far sentire qualcosa alla gente. Quando gli abiti, gli accessori, i capelli, la musica ed il muoversi di chi li indossa sono in armonia, quando l’insieme cerca di comunicare qualcosa, possiamo ricordarci perché amiamo la moda – perché io amo la moda. Non per le celebrità, non per i like, non per le recensioni. Piuttosto perché, quando è fatta bene, quando ha qualcosa da dirci, può aiutarci a sentire l’inafferrabile. Perché ha ancora il potere di commuoverci”.
di Isotta Canapieri