Timeless Thoughts – Armani in prima serata su La7

Giorgio Armani

Su La7 la storia di Giorgio Armani e la sua PE 21

È andata in onda ieri sera alle 21:15 su La7 la storia di come Giorgio Armani è diventato Re Giorgio, raccontata dalla voce dell’attore Pierfrancesco Favino; e a seguire la collezione Primavera/Estate 2021. Ha invitato a posare i cellulari e riunirsi, come una volta, davanti alla tv, in occasione di una puntata speciale di Otto e mezzo, il programma a cura della cara amica Lilli Gruber, dedicata a Milano, la città che ha adottato il giovane Giorgio negli anni Settanta.

“Le idee più semplici a volte possono essere le migliori. Non ci aveva mai pensato nessuno. Nulla di più democratico. Così arriverò a tutti”. Queste le parole dello stilista che ad inizio settembre ha comunicato la sua decisione, in vista di una settimana della moda diversa dalle altre, per via delle norme di sicurezza Covid-19. Giorgio Armani si racconta attraverso una raccolta di interventi realizzata appositamente, insieme a immagini di repertorio, come alcune tratte dal documentario firmato Martin Scorsese, Made in Milano, del 1990, e rari documenti d’archivio, prima di mandare in onda per la prima volta in tv la nuova collezione.

Favino racconta Armani

Pensieri senza Tempo il primo capitolo narrato da Pierfrancesco Favino, pensieri che si fanno forma, in continua evoluzione, senza tempo, perché Armani nei suoi quarantacinque anni di carriera ha sempre seguito la sua tendenza. Quella tendenza che parla del proprio tempo, quella moda che guarda alla gente vera. La sua idea di vestire uomini e donne senza sovrastarli, lo stesso Favino parla dell’importanza di sapere chi è se stesso, soprattutto per gli attori. Sarà per questo che Paul Schrader scelse lui per vestire Richard Gere in American Gigolò, film che consacrò Armani in America. Le copertine, le campagne pubblicitarie, le One Night Only in giro per il mondo, per finire nei momenti di backstage, dove Armani non manca mai col suo tocco finale e il via ai modelli e modelle.

La collezione

Vestirsi è compiacimento personale e non c’è distanziamento che tenga, ha dichiarato lo stilista in una recente intervista. Atemporalità, continuità ed estensione dello stile Armani hanno sfilato nell’iconica scala di toni neutri e delicati, per l’uomo e per la donna. Nei tessuti morbidi, spesso stropicciati ma lucidi, come le sete, percepibili anche attraverso le riprese delle telecamere. Le fantasie geometriche, nel rosa e nel grigio o floreali, nel blu, dal richiamo orientale, per i completi femminili. Le righe verticali e i maxi-check per l’uomo, seguono lo sfumare crescente del greige, dei beige, azzurri e verde menta, per finire nel blu notte degli abiti da sera, fino al nero. Il tutto accompagnato da orecchini e collana nelle forme geometriche e dai maxi volumi. I capelli raccolti in una pettinatura elegante tirata indietro e make-up naturale. Un ritorno non indifferente tra gli accessori, la fusciacca in vita; clutch per la sera e handbag per il giorno, con calzature flat. Quella comodità senza sforzo firmata Giorgio Armani. E se l’eleganza non è essere notati ma essere ricordati, Armani certamente sa come essere memorabile.

 

di Pamela Romano

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