Tornare alle origini mentre si cerca un rinnovamento: la collezione Trussardi Autunno/Inverno 2022-23 si cimenta in questa impresa quasi ossimorica e lancia il suo nuovo corso dopo anni nebulosi. I nuovi direttori creativi, Serhat Isik e Benjamin A. Huseby, partono dai codici di eleganza senza fronzoli della Maison e li rielaborano in chiave urbana a tratti industrial, giocando con capi ubiquitari nella vita quotidiana e portando in scena uno stile che incarna la città natale del marchio del levriero: Milano.
Stile da metropoli underground per Trussardi Autunno/Inverno 2022-23
Per Serhat Isik e Benjamin A. Huseby, il risveglio di Trussardi dal suo lungo letargo parte dalle radici. Da un lato, quelle stilistiche del marchio, contraddistinte dal minimalismo sensuale con il quale spadroneggiava in passerella negli anni ’90; dall’altro lato, le radici sono geografiche e si trovano a Milano, città che ispira la moda e che si lascia ispirare da essa.
Proprio osservando le abitudini quotidiane dei e delle milanesi, i due creativi provenienti da Berlino e già a capo del marchio Gmbh hanno capito che Trussardi avrebbe potuto rinascere a partire proprio da quei capi semplici e a volte banali, dei quali gli abitanti del capoluogo meneghino non potrebbero mai fare a meno.
Un esempio su tutti è il piumino 100 grammi, che per l’Autunno/Inverno 22-23 di Trussardi va in scena in versione corta, media e lunga, increspata o goffrata, talmente avvitato da sembrare un corpetto oppure dalle spalle tanto esagerate da assomigliare ad un’armatura. Da indumento da indossare al volo e sovrappensiero mentre si esce di casa, il capo spalla diventa un pezzo iconico, e a ruota lo seguono gli altri capi della collezione, funzionali ma al contempo contraddistinti da un’estetica proiettata ad un mondo metropolitano futuristico.
Volumi e tagli degli indumenti dell’AI 22-23 di Trussardi uniscono rimandi alla scena underground berlinese a stilemi dell’eleganza minimal che ha reso grande il marchio. Le lunghezze di abiti e cappotti si fanno extra, a metà fra un mantello da stregone e una casacca che non sfigurerebbe in un film di Matrix. Il focus è sulle spalle importanti e sulla vita affusolata, sia per l’uomo che per la donna, in un’esaltazione della silhouette che passa anche da pantaloni multitasca attillati e cinture che portano la vita ad abbassarsi vertiginosamente.
Colori basici e un logo che si rinnova
I colori della collezione Trussardi Autunno/Inverno 2022-23 ben si sposano con il contesto nel quale va in scena la sfilata: il cantiere nudo e crudo che riempie Palazzo Trussardi, rispecchiato da toni come il nero e il grigio cemento. Nuance fredde e dure, sì, ma anche simbolo di solide fondamenta di ricostruzione.
Materiali come denim, pelle e lana vanno a comporre il guardaroba di chi vive il quotidiano in maniera pragmatica, ma senza rinunciare all’unicità del proprio stile. Su tutto spicca il nuovo logo di Trussardi, il levriero trasformato in uroboro, simbolo di un eterno ritorno della creatività e proiezione verso un futuro ancora da definire.